Page 23 - La cucina del riso
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Introduzione




               del matrimonio di Isabella con il marchese Francesco II, furono tra i più
               convinti sponsor del nuovo prodotto .
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                    La diffusione delle risaie, nelle terre dei signori del Po, porta Salarelli a
               considerare un ultimo fattore di ordine ambientale. Nella Pianura Padana il
               riso trova un habitat ideale per la sua coltivazione: grandi pianure e ricchezza
               d’acque fanno sì che, a differenza di altre regioni italiane ove si svilupperanno
               coltivazioni sporadiche e limitate, le dimensioni delle risaie possano assume-
               re un rilievo tale da riversare sul mercato un prodotto qualitativamente valido
               e quantitativamente sempre più massiccio in termini di raccolto.
                    A metà del Cinquecento gli ettari coltivati a riso saranno, nel Milanese, oltre
                                                                                     16
               cinquemila, un dato destinato a moltiplicarsi parecchie volte nei secoli successivi .

                    Risicoltura toscana
                    In Toscana, nel 1468, sotto la signoria del Medici, nella piana del Ser-
               chio, presso Pisa, è attiva una coltivazione di riso, che pare coltivato anche
               nelle paludi presso Massarosa.


                    Risicoltura napoletana
                    Il riso avrebbe avuto anche un centro di diffusione napoletano. Dopo la
               conquista del regno di Napoli da parte di Alfonso d’Aragona, nel XV secolo,
               soldati spagnoli avrebbero coltivato il riso presso Paestum, nelle paludi del
               fiume Sele. Altre sedi di risicoltura sarebbero state presso Salerno, a Crotone
               presso il Neto, a S. Eufemia sul fiume Amato, a Torre Annunziata, a Castella-
               mare di Stabia presso il fiume Sarno, sul Crati in prossimità di Cosenza.

               risicoltura italiana di oggi

                    All’inizio del 1500, in Italia, vi sono circa cinquemila ettari di risa-
               ie, che nel secolo successivo divengono cinquantamila. Il riso prodotto è



               15  Cfr. Acqua, architettura, lavoro. Lungo il corso del Mincio da Goito a Formigosa, a cura di M. Bianconi e G.
               Girondi, Mantova, Sometti, 2009, pp. 85-88. Si potrebbe aggiungere citando Sereni: “nella prima metà del secolo
               XVI, il consumo di questo cereale è diffuso nel Mantovano, sicché il Folengo può cantare, nel suo latino mac-
               cheronico, di quei contadini sghignazzanti alle spalle del vecchio Tognazzo, che: omnes parebant risi mangiasse
               menestram”, E. Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano, Roma-Bari, Laterza, 1991 [ed. or. 1961], p. 239.
               16  Storia del riso, Ente Nazionale Risi, 2001, Cfr. anche Rossini E., Vanzetti C. - Storia dell’agricoltura italiana,
               cit., pp. 272-273.



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