Page 192 - La cucina del riso
P. 192

Emilia Romagna




                 si tratti di un risotto a base di pesce, la mantecatura è a base di parmigiano
                 e pecorino romano.
                     La cucina di Modena, come quella di Bologna e delle altre provin-
                 cie attraversate dalla via Emilia, pur nel rispetto delle differenze, ha come
                 matrice comune la stessa civiltà gastronomica padana: è una cucina sapida
                 e generosa, soprattutto per la costante presenza della carne di maiale, da
                 cui si ricavano salumi, braciole, salsicce e i famosi e tipicissimi zamponi e
                 cotechini.
                     Protagonisti della cucina modenese sono anche tre tipi di farina: la fari-
                 na di frumento, quella di mais e quella di castagne. Con quest’ultima, gli
                 abitanti dell’Appennino modenese, dove la terra non era adatta a coltivare il
                 grano, hanno trovato un ottimo sistema per salvarsi dalla fame; inoltre, con
                 la farina di mais, si preparava, come nel resto dell’Emilia, la quasi onnipre-
                 sente polenta, accompagnata spesso con la “carne dei poveri”: i fagioli. Per
                 quanto riguarda il riso, anche nel Modenese, il maggior impiego si ha nelle
                 preparazione di risotti, utilizzando due delle specialità tradizionali locali: il
                 risotto al Lambrusco e il risotto all’aceto balsamico.
                     La cucina reggiana, alla sua base, ha una ricca e varia tradizione dovuta
                 ai numerosi prodotti tipici del suo territorio che va dalle valli del Po alle
                 montuosità dell’Appennino. L’arte di tutte le cucine è nata negli antichi
                 focolari domestici, ed è proprio per questo che i reggiani mantengono le
                 proprie tradizioni rivalutando e riscoprendo le proprie ricette: non manca la
                 sfoglia con la pasta all’uovo fatta a mano, il parmigiano reggiano e, come
                 in altre zone emiliane, il maiale, che ha costituito e tutt’ora costituisce una
                 fonte di inestimabile importanza con gli insaccati, e infine le carni degli
                 animali del cortile. Ad arricchire i piatti di questa cucina, poi, c’è il più
                 prezioso dei condimenti: l’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia.
                 La cucina reggiana, se escludiamo l’uso normale familiare, non ha prodotto,
                 con il riso, nessun piatto tipico. Possiamo ricordare la versione montanara
                 dell’erbazzone che prevede l’aggiunta, nella farcitura, di riso cotto nel latte,
                 e una variante reggiana della torta di riso. Da un ricettario locale di famiglia,
                 due ricette essenziali ma gustose: il risotto con pere e gorgonzola e lo sfor-
                 mato di riso verde. Per realizzare il primo, si fa un risotto alla parmigiana,
                 tirato a cottura con brodo; si aggiungono gorgonzola in abbondanza e pere



                Itinerari di Cultura Gastronomica                                        191
   187   188   189   190   191   192   193   194   195   196   197