Page 174 - La cucina del riso
P. 174

Friuli-Venezia Giulia






                       NOCELLE DI RISO
                  Preparazione: si cuoce il riso nell’acqua fredda e salata unendovi un pezzo di burro
                  fresco senza mai mescolare. Quando il riso è cotto, si ritira dal fuoco e si lascia raf-
                  freddare. Si aggiunge poi del parmigiano e rossi d’uovo quanti ne richiede l’impasto.
                  Questo va steso sulla tavola infarinata e viene tagliato in piccoli pezzi a cui, con il
                  palmo della mano infarinata, si dà la forma di piccole nocelle. Queste, passate solo
                  nell’uovo, si friggono nelle strutto e vengono poi poste su carta che ne assorba il
                  grasso. Vanno messe in una zuppiera, si versa il brodo e si lascia qualche minuto a
                  riposare prima di servire. (Ricetta dell’antica famiglia Costantini)


                 maggiorana, finocchio, scalogno, melissa, dragoncello, ortiche e aglio sel-
                 vatico. Si manteca con burro e parmigiano grattugiato.
                     Da sempre presenti nella cucina famigliare, i risotti con gli aspara-
                 gi selvatici o con i bruscandoli (germogli di luppolo), preparati con l’olio
                 d’oliva locale. La loro ricerca e raccolta è molto diffusa e praticata dai trie-
                 stini, sull’altipiano carsico, nella stagione primaverile.
                     Tra i risotti a base di carne, apparecchiati con minore frequenza, quello
                 con la carne macinata, piatto di umili origini, nato dalla necessità di utiliz-
                 zare gli avanzi, quello con il gulasch, spezzatino di manzo con cipolle e
                 paprica, di origine austro-ungarica, e quello con le salsicce nostrane.
                 Il riso con i fegatini, di largo impiego nel secolo scorso, soprattutto nei pranzi
                 della domenica, si prepara sia in brodo che in risotto. Nel secondo, come
                 variante locale, Cesare Fonda suggerisce un sorso di vino Terrano nel soffritto.
                     In numerosi testi di cucina triestina, a partire da quello di Maria Stel-
                 vio, troviamo la ricetta del riso in brodo alla greca, in ragione della forte
                 presenza di questa comunità nella città: si fa bollire il riso in un brodo, si
                 versa in una zuppiera in cui sono stati frullati tuorli d’uovo con succo di
                 limone e si aggiunge del parmigiano. Un’altra comunità radicata nel terri-
                 torio, fin dal 1800, è quella serba. Tra i suoi piatti tipici, molto apprezzate
                 le sarme, involtini fatti con foglie di verza, cavolo cappuccio o vite, ripieni
                 di carni macinate, riso e aromi, di prolungata cottura. Viene spesso citato
                 anche il ”riso alla turca”, che altro non è se non il riso pilaf.
                     Se  si  vuole  poi  ricordare  qualche  dolce,  non  vanno  dimenticate  le



                Itinerari di Cultura Gastronomica                                        173
   169   170   171   172   173   174   175   176   177   178   179