Page 16 - La cucina del riso
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Introduzione
stimolo all’approfondimento della conoscenza storico-scientifica di altri
piatti tradizionali, identitari della cucina italiana.
Una tradizione da conoscere, ma soprattutto da vivere perché, come
già disse Johann Wolfgang von Goethe, ciò che hai ereditato dai padri,
riconquistalo, se vuoi possederlo davvero.
Significati e uSi del riSo
anche nelle nostre usanze, il riso è un elemento che presenta un forte carico
di significati simbolici. gettato agli sposi, quando escono dalla chiesa, indica
un augurio di prosperità e di fecondità. in tutto il mondo il riso assume valenze
ben definite e degne di nota. in oriente, rappresenta la vita e l’abbondanza.
in particolare, in india, le donne sono solite offrirlo alle divinità per riuscire a
trovare un marito. il riso è ampiamente legato alle credenze sui morti o sugli
spiriti. nei Paesi orientali è bene evitare di fare rumore e di fare riferimento ai
morti, mentre ci si trova nelle risaie, per evitare di far scappare quello che è
considerato lo spirito del riso. in cina, il riso è usato come un elemento che
si mette nelle mani dei defunti, in modo che essi possano darlo da mangiare
ai cani che incontreranno nel corso del viaggio che li condurrà nell’al di là.
Simbolo molto significativo di una tradizione intramontabile, il riso si pone
come un elemento molto interessante per comprendere più a fondo il sistema
culturale proprio dei diversi popoli.
iL riSo e La Sua CoLTiVazione
Il riso è la cariosside di una pianta erbacea annuale, della famiglia delle
graminacee, classe monocotiledoni. La denominazione botanica è Oryza sati-
va e sono riconosciute e coltivate tre sottospecie: Oryza sativa ssp. indica,
Oryza sativa ssp. japonica, Oryza sativa ssp javanica. In Africa si coltiva
anche l’Oryza glaberrima. Ogni sottospecie ha un gran numero di varietà.
Negli ambienti a clima temperato, il riso si comporta come una specie
semiacquatica annuale, caratterizzata dalla presenza di un sistema radica-
le e di tessuti epigei, rappresentati da un culmo, da foglie e organi ripro-
duttivi simili a quelli di molte altre graminacee coltivate. L’altezza della
pianta può variare da quaranta centimetri a sei metri.
Itinerari di Cultura Gastronomica 15