Page 56 - Vita di Lionardo Vigo
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          mi  ha  giovato  e  nociuto  di  vita  mia.  Allogatomi  p r esso  d i   lui  a
          pagamento s'intende. (ch ' i o da tutto questo ziismo  non n'ho avuto
          mai  il  sollievo  di  un  obolo) ,  senza  tanti  esami  fui  presentato  al­
          l'Un i versità  e  ficcato  tra  gli  uditori  dell'Ab.  Francesco  Nascé
          professore  d i   eloquenza sublime.
            E ancora non avea avuto  né solide  istituzioni, né un avviamento
          savio  ed  i l l u m  i nato:  i  miei  ran c i   maestri  di  Aci .   Catania  e
          Messina  avean  t u tti  chi  più chi meno  le orecchie  l u nghe,  mio pa­
          dre  era  stato  educato  peggio  d i   me.  e  mio  zio  non  solo  non  se
          n'intendea, ma  non se ne voleva intendere.
            Nascé era  uomo  di molta erudizione classica,  nessuna scinti l la,
          divoratore  di  p r anzi  magnatizii ,   facile  parlatore  e  meschino  p r o­
          satore e  poeta.
            Saggiatomi  mi  amò.  e  in  80 circa  uditori si  affezionò  a  me  e  a
          G  i u seppe  Malvica  giovane  d i   sicure  speranze.  A  d i rozzarci  la
          menre  ci  dié  un  quadro  di  tutte  le  letterarure  d i   tutti  i  secoli  e
          nazioni,  ma  pit1  degli antichi;  ci  f e '  saggiare  e  o r atori,  e  storici,  e
          lirici  ed  epici  e  tragici,  ci  spiegò  i  capitali  precetti  dal  Blair.  la
          lettera  a'  Pisoni  di  Orazio  e  la  Poetica  di  Aristotile,  questa  ri­
          petevamo  soltanto  io  e  Malvica,  e  quanrunque  fossevi  in  classe
          Francesco  De  Luca  da  Barcellona,  or  ora  morto  di  colera  i n
          Messina,  che  fu  p o i   massimo  giureconsulto.  Tan t o  poco  c i   abbi­
          sogna  ad  esser  grande  giurista,  a  far  danari  co ·  sacchi,  e  tanto
          molto  a  poter  divenire  creatore  di  opere  utili!
            Il  sabato  la scuola  tramutavasi  i n   Accademia,  scrivevamo  tutti
          in p r osa o  in verso  italiano o  latino a  tema dato o t to dì i n nanzi, e
          i n   quel  giorno  la  palma  era  sempre  mia.  Così  dal gennaro  al  l u ­
          glio  di  quell'anno  1 8 1 7 .
            Ma  il  massimo  bene  fattomi  dal  Nascé  si  fu  l ' avermi  messo  i n
          mano  l a   D  i vina  Commedia  del  divinissimo  Dance  Alighieri.  li­
          bro  e  auto r e  ch'io  conoscea  solo  per  desiderio  facendo  eco  alla
          q u adrupede  greggia  ed  armento  de'  miei  p r ecedenci  maestri;  i
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