Page 50 - Vita di Lionardo Vigo
P. 50
1 0 8 Lionardo Vi g o
a Geniale, volendo così trarre Dafni all'Ema da' monti Erei.
Ma ben prima di essere riordinata quella letteraria palestra, io
li adunai c u cci in casa del Barone Saverio M u smeci a celebrare
Cristoforo Colombo, e quell'accademia riuscì grave e solenne e
propagò l'amor delle lettere e la gara fra q u anti conosceano la
poesia. Questa sublime educatrice della società era morra col
sorgere dell'Orato r io e per sua opera, il paese era perciò imbar
barito, io m i r ando sempre a riedificarlo moralmente cominciai
da questo primo passo. ed ebbe meco quanti non erano affatto li
gii a' P u zzolenti Padri; ed essi stessi i n scii dell'iniziata rivolu
zione, se non mi favorivano, non mi avversavano ancora.
F r a gli altri era meco ! ' Ab. Diego Costarelli giovane scu
dioso . discepolo d i Ragonisi . e allora mio intimo amico, quanto
di poi mi f u velenoso nemico. lo sciupava seco lui tutte le ore li
bere. ed egli non che amarmi , m'idolatrava; e in quell'assemblea
poetica tenuta per Cristoforo Colombo, egli lesse pubblicamente
un 'Ode per me di elogi cosi sperticati da far arrossire l r sione, e
la minor cosa che m i dicesse si era esser io povero fante niente
meno che Apolline! Quell'ode é autografa e presso di me (Voi.
p.). lo era abbandonato a me s t esso i n u n paese l u ssuriosissimo,
sfaccendato, giocatore, e intanto non mi contaminai di nessun vi
zio per un buon riguardo di fo r tuna, per la crescente f e bbre di
studiare. perché i m merso nella riordinazione dell'Accademia, e
viepp i ù per l'amore dell ' U nica, ali m entato i n me dal Costarelli.
Quando il nostro cuore si fa santuario di u n affetto purissimo, e
tutto di sé lo i n vasa, non può esser corrotto: l'amore, e meglio i l
primo, santificato dalla virt ù , é raggio d i l u ce, che attraversa
l'immondie e non se ne lorda. Beato col u i il di cui primo amore
é di q u esta tempera, e cale per divina provvidenza fu il mio, ed
oramai eran sette anni ch'io non vivea che per l'Unica e di essa
sola. E allorché nel 1 8 5 4 scrissi La Ricciarda d i me e non di
G u ido parlai q u ando dissi:
E' suggello i l primo amore
I n delebile ed arcano,