Page 43 - Vita di Lionardo Vigo
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E i suoi tempi 1 0 1
recarono la fru t ta, u n cameriere mi pose davanti u n ampio cane
stro ricolmo di ciriegie: alle mie meraviglie, il Rertore pro
ruppe: Sfa matevi, così si trattano gli ineducati, ed io di rimbalzo le
vatomi in piedi: I o mangio quanto é giusto e come ben pago: le cirie
gie in qualsiasi quantità non mi fanno sorpresa, giacché ne posseggo
t a nte e poi tante da riempirne non una, ma cento farmacie. E ciò
gli dissi, perché fo r se egli era, e noi ceno credevamo di esser
egli nato da un farmacista.
A quel dialogo il Refìttorio andò per aria, io fui condannato
al silenzio per molti giorni . ma i convittori, che mi riteneano per
loro vindice e avvocato non aveano alrra voglia che di parlarmi.
I l presrigio del! ' obbedienza, dell' amore, del rispetto era di
strutto. Pochi giorni dopo ci servirono cacio cavallo per sopra ta
vola, eran fettine sottili come ostie, e per la loro sottigliezza
diafane: restarono su' piani, meno una che fu portata in camera, e
lì coprendoci co' tappeti verdi de' letti, e rotte le sedie e fattene
bastoni, così armati e coperti, la portammo i n p r ocessione tutti
cantando. Al Prefettino fu imposto di scegliere tra le legnate o il
silenzio, ed egli rrovò più comodo il secondo. S i affacciò il
Rettore, e rerrocesse a lunghi passi; mandò i Padri, i quali dieder
ragione, promisero riforme, di tornare allo stato o r d i n ari o . e
così ci persuasero di rientrare nel! ' ordine. Ma n o n ne fu n u lla:
Padre Noto seguì la sua, e noi stabilimmo rovesciargli il colle
gio, e andarcene ognuno a casa nostra. Perciò fu o r dinata una con
giura in tut t e le fo r me, quartro ne eravamo i cap i . cioé i o ,
Girolamo S t ancanell i , Paolo Nicolosi, s e b e n ricordo o altri i n
s u a vece, e Sofia di Castroreale e le s' impose nome Ortis-C a to
Cicero-Sofia. Era proposito nostro diffondere a voce e in iscritto
tutte le magagne del Collegio, scrivere per noi e per tutti i pic
col i da 30 a 40 lettere per ogni posta, colle q u ali narravansi a'
padri nostri i m u t amenti avvenuti, la i m possib i l i t à d i abitare
colà. la necessità di esser levati dal Collegio.
Io narrai tutto al Minisrro e lo indussi a sorprenderci al pranzo:
la sua i n aspettata presenza fulminò il Rettore, trovò vero quanto