Page 37 - Vita di Lionardo Vigo
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E i suoi tempi                     95


          cea.  ed io  credo  che  partisse  col  Confessore,  che slargava  le ma­
          niche ali'  avvenante  ( sic )  de'  nostri regali.
            Pur  non  d i   meno  la  mia vita  nel  Calasanzio  era d'  oro:  ero ri­
          guardato  come gli  altri,  e  già  avevano  dimenticato  la  mala  fama
          che  mi  aveva  precesso  d'  incorreggibile,  di  menzognero,  d'  indi­
          scipli n abile:  e  se  mio  padre  non m  i   sostenea  le  preferenze  de' su­
          periori  con  doni  di  biancheria,  di  dolci,  etc ..  come  usavano
          molti  padri,  io  con  lo  studio,  e  con  la  buona  condona  e  con  la
          protezione  del  M  i n istro  Chinigò,  me  I'  avea  e  meritate  e  otte­
          nute.  E'  da  sapersi  aver  avuto  gli  Zuccaro  di Taormi n a  amicizia
          con  q u el  m  i n i stro,  e  siccome  erano  in  collegi o ,   fra'  piccoli
          Gaetano  e  G  i ovanni  d i   quella  famiglia  e  miei  fratelli  cugini,  la
          prima  fiata  che  pranzarono  dal  M  i n istro  gli  parlarono  di  me,  e
          quel  venerabile vecchio  i m  pose loro  di  condurmi  sempre  da  lui
          i n   loro  compagnia, quante volte li avesse  i n vitati  a  desinar seco.
            Così  io  conobbi Chinigò, che  mi  amò  in  pochi  mesi  di  quanto
          amore era  capace  quell'  uomo  singolare,  meritacamente celebrato
          nelle  storie  di  C.  Botta.  Era  il  Ministro  di  oltre  80  ann i ,   vestiva
          calzetta  di  seta,  scarpa  con  fibbia  d'  o r o .   calzone  a  ginocchio,
          abito  rotondo  e  sempre  nero,  portava  i l   codino,  era  alto.  ma
          curvo  alquanto,  secco  raggrinziro,  ma  sembrava  essere stato  pin­
          gue  in  gioventù,  capelli  di  neve  sempre  corti  e  i n cipriaci,  occhi
          amorevoli ,   q u asi  appannaci,  labbra  cadenti,  ma  anche  nel  tra­
          monto  allegrate  da  un  caro  ingenuo  sorriso.  bel  naso  e  mento
          prominente.
            Egli  ricco.  potente,  giusto ,   dot t o ,   famoso,  caro  al  monarca,  a'
          suoi  ministri.  al  popolo,  desi d erò  prole  in  vecchiaia e  sposò  una
          sorella  del  Canonico  Balsamo,  che  fu  p o i   Arcivescovo  d i
          Monreale,  di  famiglia  principesca  e  messi n ese;  da  essa  ebbe  u n
          figlio,  m  a   perch'  essa  stessa  e r a   d i   oltre  40  anni,  n o n   le  s i   pre­
          stando  gli  o r gani  al  parto,  fu  mestieri  estrarlo  dall'  utero  a  pezzi
          e  col  forceps.
             Costei  era  una  biondona colossale,  dagli  occhi  bianchi ,  carez­
          zante  in  parole  p i ù   che  in  fatti e  avara e  misera,  il  che  facea  laido
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