Page 14 - Vita di Lionardo Vigo
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non erro) nacque un f i glio a mio zio il primogenito: la festa fu
grandissima. oramai la famiglia s i perpetuava per ordine d i
lombi privilegiati. I l bambino dovea battezzarsi dall'ava, e d io
senrendo che gli avrebbero imposto il mio n o me, mi vi opposi
dicendo. che ben f e cero a chiamar me Lionardo. perché tale era il
nome dell'avo che m i levò al sacro fonte, e che per la stessa ra
gione avrebber dovuto battezzar Caterina il neonato chiamandosi
Caterina la madrina. Ma furono parole perdute, f u benedetto con
l'istesso mio nome, dal che ne sono venuti non pochi equivoci frà
quali uno ridevolissimo nel 1826 se ben mi ricordo, e che sarà
narrato a suo tempo.
Quell'incolpevole creatura mi causò male e bene infinito: il
male si fu il raddoppiamento delle domestiche torture; io non
avea altri nomi che Calannazza, i n t endendo di razza Calanna. e
quasi quasi spurio. e i n d egno affacco di appartenere a' Vigo:
munzignaru, facendomi colpa della loro colpa; Nardazzu per di
sti n guermi dal Narduzzu, il predilerto di tutta la famigl i a. Lo
zio Giova n n i none e giorno avea sulle ginocchia il n i pote favo
rito , lo si recava sulla resta. e così correa per le stanze colman
dolo di sonori e reiteraci baci, continuamente lo donava di con
fetture e trastulli, e spasimava non lo vedendo un istante, e guai a
me se volea p r ender parte a' loro giochi. La mia vita era i n t olle
randa. L'istesso mio padre, a cui mi accusavano a gara ad ogni
ora, o perché credesse i n parre, se non in tutto le reiterate calun
nie. o per far calmare i miei accusatori. o per correggermi , così
alla turca. e perch 'egli era manesco di natura a quando a quando
mi banca a suo modo. Ricorderò sempre la flagellazione avuta
in Catania. L ' i n t era famiglia si recò lì per diporto. in casa Alessi
era maritata u n 'Agatina Fuccio. sorella della moglie di mio zio
Lorenzo, coste i , ancor viven te. avea due sole figlie, Domenica e
Lucrezia, le q u ali vero o no mi era stato detto aver avuto la rogna;
or un giorno che gli Alessi ci diedero u n p r anzo. io non volli re
carmi con la famiglia i n casa loro dicendo che mi sarei attacçato
di rogna, m'incapon i i e tutte le persuasioni furono inutili. Noi