Page 10 - Vita di Lionardo Vigo
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68                      Lionard o   Vi g o

         principesca  pompa,  t u t te  le  stirpi  di  casa  Vigo  concorreano  ad
         accrescerne  il  fasto;  volanti  con  lancia  i n   mano  una squadriglia  di
         campieri  s u perbamente  armati  e  vest i t i .   cava l l i ,   lettighe  e
         trombe  accompagnaron o   la  sposa  sple n d eme  nella  seta  e  nelle
         gemme.  e  giunta  i n   Aci  furon molte le  f e ste e  i  p r anzi ed ebbe as­
         segnato  il  miglior  quartiere  del  palagio  paterno.
            La  povera  madre  mia  era  lombra  di  tanta  luce:  era  lì  per  ub­
         bidire  al  s u ocero,  ma  umiliata  e  segno  agli  scherni  de'  cognati
         giubilanti.  dell'abbate  maligno.  del  primoge n i t o  in  ovazione.
         Da  quel giorno  la sua  esistenza  ebbe  p i eno  tracollo:  l'idrotorace
         le  rodea  le  fo  n t i  della  vira  e  a  1  maggio  1 8 03  spirava  bacian­
         domi  e  accomandandomi  al  marito  ed  a  D  i o.  Quando  i  medici
         riconobbero  irrimediabile  il  male,  e  il  sacerdote  le  ministrò  il
         pane dd  suo  viaggio.  i  cognati  Lorenzo  e  G  i ovanni  con  le  torcie
         in  mano  e  genuflessi  accanto  al  letto,  le  dissero:  cognata perdo11a­
         t1c1 e  aveano  gli  occhi  umidi  di  lagrime.  L'agonizzante  appog­
         giata  agli  origlieri  e  mezzo  levHa,  con  la  mente  e  la  prtrola
         salde,  come  le  conservò  sino  ali' ultimo  anelito  loro  rispose:  così
         Dio vi perdoni com 'io v ' ho perdonato.  Gli  astanti  scoppiarono  in
         singhiozzi  e  il  sacerdote  intonò  la l i tania.  M  a   quel  perdono  chie­
         sto  al  letto  di  morte.  alla  p r esenza  del  popolo  e  di  D  i o ,   era  egli
         cordiale,  verace.  L' insaziabile  avid i t à  dell'oro,  l ' o r goglio  p r i­
         mogeniale  cedea  a l   palp i t o  dell' affeuo.  allo  spettacol o   della
         caducità umana.
            lo  e  mio  padre  fum  m  o  raccol r i   dal  m  i o   santo  n o n n o
         Leonardo.  ma  già  anch'egl i   cruciato  da  i n comporrabili  dolori  a
         23  agosto  del  medesimo  anno spirava  tre  mesi  e  22  giorni  dopo
         mia  madre.  Egli  ad  o n t a  delle  suggestioni  dell'Ab.  G  i oacchino
         avea  testato.  ordinando  di  parrire  le  sue  dovizie  i  cinque  maschi
         Lorenzo.  Pasquale.  Giova n n i ,   Salvatore,  G  i useppe;  q u el  testa­
         mento  equo  e  prudente  non  sodisfacea  le  i n gorde voglie  dell'in­
         vasaro Abbare,  e  del  primogeni t o,  e  non avendo  potuto  smuovere
         la  volontà  del  padre  fìnchè  ebbe vigore,  arrendeano  la  di  lui  ago­
         nia  per  avvolgerlo  e  erario  ad  ingiuste  parzialità.  Appena  fu  egli
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