Page 97 - Raccolta amplissima di canti popolari
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             E pensando che quesle concession! vengo -  usiamo infinito numero di voci esprimenti
             no da chi bee l'Arno; e pensando che inen  le diverse parti degli utensili a ciö addetti,
             tre costoro concedono la teoria, non hanno  de'pesci o delle piante péscate, delle perso
             sdegnato i grandi poeli toscani usare siciile  ne che. vi Iravagliano , delle diverse conce
             voci, conic il Redi allor che cantö:  ed apparecehi de' lonni etc., ne l'ltalia, se
                                                 vorrà tradurre le stranicre o deltare opere
                  Donne pietose devote A'Amuri;  oripinalí su quesli e simili argoinenti ,  lo
                                                 potrà mai senza giovarsi delle sicule voci.
             с pensando clie Petrarca lobe voci с forme  Egregiamente fu chiarito dal Cherubini con
             dal siciliano , come attesta Pier Valeriano  uno specchietto comparativo , quäl sia in
             belliinesc (1) ; mi allegro con noi stessi e  questo la lacuna della Crnsca, non pure, ma
             con Г Italia della ripoilala villoría. Avve-  Je' posteriori Vocabolarii bensi, e quel suo
             gnaché se la lingua dee Гаг tesoro di un  serillo non solo toglie, ma diradica la qut-
             vocabolo iiuovo. o sosliluire una voce cerla  stioiie.
             ¡id una fiase, e a tal ñopo posson giovare  Ma di quai utile non sa là a Sicilia il
             i dialelli, allora non abbisognerà rivolgersi  disiato e proposto Lessico ? Il nostro som-
             alia Francia, o alia Germania , o proferí i с  ino utile insulare , ci dee non che deter
             per orgoglio la uudilà | ropria alie vestí stra-  minare all'impresa, nia farcela affreltare cou
             níere; ma potra di leggiuii ingeminarsi eil or-  ogni atiivita. Noi parliaino il siciliano, per
             narsi di quelle delle sue consorelle. E con  cosi dire , quando siaino in famiglia ; nia
             tinuando quest'appropriala metáfora aggiun-  nel furo , innanzi i governanti , sul perga-
             go col Вл gii o I i che í;i quonío alie parole, se  mo. nelle coite assemblée, ne'geniali ritro-
             una gemma vi sin da ornare la lingua,  vi de'genlili, adoperimno la illustre favella;
             conceder'o che uno scrillore di aulorilá  e, tranne molle poésie e pochissime , anzi
             V apponga, parché sia la parola docile a  singiilarissinie prose detlate in siciliano; le
             prendere la luscana impronta , e rite ben  contraltazioni , la epistolar corrispondenza,
             collocala faccia bella figura e ihiara ad  le epigrali de' fondauhi delle niercanzie , e
             intendersi; e aggiungo con lo stesso in quan  délie holteghe di ogni natura, ed oggi delle
             ta a' modi: se è concesso agli srritiori di  tombe de' trapassali , i process! criminali e
             formare figure su, modello di lingue stra  ni vi I i , le semenze e le decisioni dei giudi-
             hiere, percha si niegltera ne'dialeili ilalia-  canti, gli alti del governo , e le opere di
             ni, dove, modo vivace e spiritoso e ben со-  ogni genere scriviamo nella lingua illustre.
             torito si trovi du lumeggiare la lingua ?  10 ¡iitanlo che lingua è quella, che leggiaino
             Meglio è che abbia qualche rosa di patrio  ne'notarili conlratli , negli alli giudiziarii ,
             e di nostrale Cl). ¡4è qticsti sussidii l'iilioma  non che degli uscieri soltanlo , degli slessj
             illustre potrà ollenerli senza la perfezione  logali ancora , nelle iscrizioni delle nostre
              de'Oizionarii parziali, corne tutti gl'ilaliani  città; che lingua é quella che strepila nelle
             hanno aflermalo, e non negauo i eoltissiini  hocclie di huon numero de'nostri avvocati,
              toscani.                           medici , predicatori , e délia maggioraiiza
               A corroborare il sudetto , invito i letle-  dei nostri isolani ? Mon è ella lingua , ma
             rati a leggere le considerazioni dolíale dal  una uiiscea di siciliano e d'italiano, di vo-
             Cherubini sill llizionariu universali surdu-  caboli nostri, di ilesinenzc slianiere con sin-
             ilalianu compilan de lu saccrdolu Vissen-  tassi siciliana , di verbi storpiati , di ma-
             tn Porra, piibblicaie nel fascicolo di agosto  schili volti in feminili . laiche quel sonito
              183(i delta lüblioteca italiana, ove díniostia  sdregolatissimo di parole non 6 né greco ,
             quanta с quale sussidio potrà mercare dai  ne latino, ne italo, ne scotto,
             dialetli la illustre favella italiana; e questo
              non prova con ispcculalivi argomenti , ma  ¡Vè dagli altii discesi da ¡Nembrollo.
              con fatli ed esempii. ba leltiira di quell'au-
              reo serillo convertirá i più increduli.  E inlanto noi al veder laie scandalo pre-
               In varii stati délia penisola, che non so  dichiamo in tutti i giornali purità di favel-
             no toscani, e son parte integrante d' Italia,  la , proprielà di vocaboli , ed a ragione si
             si esercitano profession special! , с mille  alza il lamento de'dotli; ma corne ripararc
              in ми i ad essi perlinenli non poLraniio ira-  al difetto, senza un buon Vocabolario, che
             vasarsi nel tesoro délia lingua, seuz.t allin-  ci ainmaesiri della genuina e. generale cor
              perli da' parziali idiomi. t'osi noi la pesca  rispondenza delle voci? Scordale essere in
             ciel corallo e de' lonni pratiehiamo, e perö  questa città civilissima, scordale quanta ave-
               (i) Dialogo delta vulgar lingua. Vcncxía per Ciot-  (t) Luc. cit. p. Cçf.
              ti, iGzo.
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