Page 95 - Raccolta amplissima di canti popolari
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PREFAZIONE
E senza valutare il Vocabolario filológi
laño. Ma noi oggi rivendichiamo a Sicilia
co della lingua araba deitalo da Abu-al-
¡I pnmato, che le hanno sapillo mercare
Kascm-abu-al Kattua saracino di Sicilia
i suoi lalioriosi figli. e correggiamo il siloti-
nell'epoca della dominazione musulmana (1)
zio tenuto dagh storici per lo Scobar . lo
e cerlo che noi fumnio anteriori a tutti i
errore preso pel Valla (5).
vocabolaristi parziali non solo, ma sin'an-
К questo è ancor poco: i siculi priuii ra-
co precedemmo i generali. A tal primazia
gionarono analiticamente de'íilologici modi
ne e ostacolo 1 Elementarium del Pania
come compilare i Vocabolarii si denno , e
composta nel 1200, ove sono raccolle po
сю si vede nella trilingue prefazione dello
che voci latine, ma esso è lenuto di verun
Scobar; ove disamina se ne'lessici devono e
conto ancora dagli slessi amatori dell'ar-
como accogliersi i vocaboli antiquali, quelli
cheologia lelteraria. Per nulla contando il no-
dello naluiali seienze, delle ai ti ; quale or
stro Vocabolario arabo del X socolo, e l'Ele-
tografía doe preferirsi, quale pronunzia, so
mentario del Papia del XIII, ó indnbitato i
dovia tonersi conto e come doll' etimología;
siculi esser venuti prima di Lucio Minerbi
o m quai modo determinare e notare la na
il quale nel 1535 compose il Vocabolario
tura dello diverse parti dell' orazione. E fi
del Decamerone; di Fabrizio Luna il qua
nalmente i siculi furomi i priiiii a scrivere
le ne 1536 pubblicù in Napoli 500 voca-
della lilosofia delle lingue , e cío sin dal
boh dell'Anosto, del Tasso, del Boccaccio
lo'»3 per órgano del ch. Claudio Mario Л-
del Petrarca e dell'Aligh.'eri; e molto prima
rozzi, il quale nella sua opera sulla lingua
di Alberto Aocarigio, che nel 1543 impres
siciliana, in siciliano deltala, fu il precur
so in Cento sua patria, il Vocabolario, la
sor (h'Ccsnrotti, de'Marmontel, de'Turgol,
Orammatica e 1' Ortografía italiana (2) Ba
de'De-tírusse, de'Michaelis, e di quei tunii
sta guardare anche fugitivamente «ueste
altri, che la filosofía delle lingue dalle té
ÜStí!' Pn aVV,Sare q"ale disl'gi'"Rlianza nèbre, ove ginceva, alia luce hanno evoca-
esista nella copia e nul pregio fra i sici-
<a(6), come sensse il compianto e benemérito
¡aiu e gfitaliani. £ intanto del Luna, del-
siracusano Sebastiano Li Greci. II noslro dia-
1 Accaragio, e sino del misero Minerbi suo-
letto celébralo dagli anlichi, e nobilitato dai
na r.vento il nome nelle pin chiare slo-
moderni , mérita lo filiali eure de' sieiliani
ne letterarie italiana , e dello Scobar, in-
tutti , che , ad onta della lacituiniíá degli
credible fatto, si tace.
oltremarini, ricorderanno sempre con grati-
• E cuesto è poco: non solo i siculi les-
tiidíne i nomi del Valla, dello Scobar, del-
sicografi dell insulare idioma , precessero
l'Arezzi.
i ¡essicografi della lingua illustre ; ma il
Si, questa cara parlatura per mezzo della
primo Vocabolario italiano latino, che ab-
quale, come narra verisimilissima fama, i
b«as, Italia, lo deve a.l un siciliano. Nic-
nostri padri nel 1á82 giunsoro a discerner«
co o Valla agngenlino, coetáneo n amico
gli stranieri venuti a spezzarc e calpestare
dello Scobar, nel 15IG in Venezia, coi tipi
lo scetlro di Ruggiero; con la quale i Pari,
di Lázaro ¡le Soardis, pubblicù il Vocabo-
i Prelati e i Deputati delle comiinilà per
lanvm vulgari cum latino; ed il Valla dee
ottocent' anni ragiouarono do' bisogni della
tenersi come primissimo modello di simili
nazione ; siccoine non lo fu nel suo nasci-
opere m lelteratura. К di lui non tacquero
meiito, non sará unquemai improdutliva di
i commentah, avvegnachè il Gesnero (3) e
vantaggio alia generali? favella della peuiso-
P.elro Angelo Spera (4), ne fauno onora-
la. Essa ù la più venusta, e quella che più
ta menzionc; ma quasi reputando Sicilia
si aecnsti ail' illustre , fra quante ne sono
indegna di esser madre di quell' antico ,
adoperate in lulia, se logli solo quelle del
con íngiuna o ignoranza più dolorosa del
loscano e romano popólo. Non qui farö pa
silenzio, lo battezzano florentino, nulla cu
rola di ció che tutti sappiamo , che dagli
rando quanto Giovanni Ventimiglia, Cristo-
stessi forestieri non si niega , anzi si con
faro Scobar, Giovanni Antonio Salonia
valida , ch' è testifícalo dall' Alighieri , dio
tihppo Cagliola e Rocco Pirro dissero di
solo con nostro stupore da qualclie balza-
m, e quanto egli stesso no scrisse nella
no cervello, nato fra noi, si ardisce oppti-
lettera dedicatoria di quel medesimo Vocabo-
gnare ; cioó questa lingua e i nostri primi
(0 Palmeri, Soturna, t. 3, p. ufo.
(ß) Kloyio di Mnriu Claudio Arctii per Seh. Lj
(*) Tirahoschi, St. della ¡,tt. itil.
Greci, da Siracusn, Palermo, prcuw Bald»iiM iS«.i.
(3) Biblioth. p. 63i I. i p. 3¡«.
Racoomandiaiuo di Icggen- attciitamrnlc le p. iS, 16,
Ш De Dobilit, profe«. grammitic«.
e dalla p. 3j, alia Ц, o le nolu 3i с 35 della cíta
(5) Mongitorc, Biblioth. Sicula.
la operetta del mío cariuimo amico Sob. Li Greci.