Page 96 - Raccolta amplissima di canti popolari
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                      DET.LA FAVELLA SICILIANA EC.
    ptdri essere stati fonte delta poesia , delle  non è supérate , ne uguagliala da nessuna
    letter« e dcll'itaiico            allra delle parziali viventi.
                                        Fu scntenz.t del Un Brosse, e fra noi di
       Idioma gentil sonante e puro,  l.udovico Muratori , del Cesarotti (3) , del
                                      Betlinelli (4), e come Napione dice det più
    e the        Sicilia fu la madre  chiari lelterali de suoi giorni , che ogni
     bella lingua vulgar cotanto in prezio.  purticolare dialetto italiano abbia driílo
                                      di samministrar voci alia lingua colin e
    Ij noü posso non riprendere un lombar  сотппе. , purchè intese e facili ud inlen-
    do (I) , che senza neppur ricordarsi che  dersi in tulta Italia : с che , segne a dire
    do¡ esistiaino in qtiesto basso mondo , nel  Napione, le. voci Inline son» sparse a pic
    \t£) \a Milano dava preferenza di :ifliu i l;4  úa mono in lulli i dialelli a" Italia; come
    con la universale alla veneziana , ponendo  n tullí e paies?; »tollt ne Insciaruno i greci
    ,'iù gli altri pirlari d'ltalia. Egli сопочсе»  a Venezia cul gran com /tercio, che vi eb-
    Topera del Pasquulino, e ¡ntanto non se ne  bero, cost in Sicilia , t» Puglia , in Cala
    jíiovava; ed io mi varrô della proa da lui  bria; die il llellinclli chiaina ntlimo con-
    »Idotla, a moslrargli ¡I suo Tallo Gl'ilaliani,  siglio quellt) che in eiasetma provincia о
    íjIi ricorda. dicono piselli , i iniliinesi er  dialetto si formasse un proprio Vocabola-
    bio», i bresciani rotajott , i friuliani reda  rio, e che da quesli ¡larlicolari scieglict-
    ron , i bolognesi arveja , i veneziani biei;  dosi l' oltimo . si venisse a coaiporre un
    tcui ancora l'ilaliano dice pollo d' india; il  Dizionario universale a giudizio di tul tu
    milinese pollin , il bolognese turhein , il  la nazione, che si polrebbe allora vantare.
    Buiitovano piton, il genovese bibin , il vc-  di avère un vero tesoro di lingua (5). Ne
    BMiano d' indio; e perciö conchiude il ve-  allriinenti praticarono gli ateniesi , popólo
    ürzijno è più affine all' illustre italien. Ma  per cui fioii massinianiente la greca favel-
    dinieiiticij i piseddi, e il gaddu d'india si-  la ; poichè , siccoiue testifica Senofonte nel
    tiliant. Né due о pochi vocaboli sono a riö  secundo cupo dell' ateniese repuhblica , da
    ¡trova bastante, né possiamo ora e qui isti-  ciascun linguagpio parziale prescelsero le
    itiire esatlo paralello fra le due lingue, e ne  belle frasi e le belle voci , e ne arricchiro-
    buta avverlire da un canto i continental,  no il loro dialelto. E a valermi di una vera
    ebe le nostre cose meritano ningginre si u-  e vivace similitudine del Cesarotti, iliro che
    ilio; e i siciliani dall'altro a dissonnarsi alla  i dialetli di Grecia mandavnno vocaboli
    fine, rilevar la cervice , e non istar oltro  alla lingua comune, come le diverse citth
    fcrracunrt innanzi ad uomini , che fan si  i loro deputali al collcgio degli Anfizio-
    rr»o conto e della nostra letteratura e di  ni (6). E gli stessi tosc.ani, si leneti di lor
    DOÜ (•_»)
                                      prcininenza, e si lenaci , auzi supersliziosi
     Se egli è vero che delle Tavelle parziali  nel rifiutare qualiinque voce o modo non
    paô avvantaggiarsi la generale, da iiessiina  usato nella loro terra, non si sono niostrati
    potrà Г italiana sperare niaggior aiuto , di  in tntto ostili al sagK'issriio proposto del
    quanto dalla nostra, la di cui riohezza por  Betlinelli E sin' anco il prof. Rosini , che
    fe sue origini pelasga , greca , cartaginese,  dichiara poiersi trarre poco vantaggio dal
    »riba, latina: per la vivaiità e l'ingegno del  nostro dialelto, perché non gli venue falto
    ¡> -polo, che l'usa, per la copia delle frnsi,  Irarne dalle prime 5 » pagine del Meli , fa
    de'proverbi i , e degli autori, che l'hanno il-  buon viso a' tabbruzzi di Neera , apli oc-
    luitrato, e delle nostre speciali profession,  chiuzzi e a v.uii allri simili vocaboli (7).


     !(i) Bib. Uni. tora. 55, ie*.g, р. *го.  partifo di quelle osservaii »ni, e supplir tatora c'n
     f1) V. Preferirme a'Caoti popobiri p. 35 — 46.  un diatetto alio iiiancanio di'll'altro.
     (3) CcsaroHi, toc. cit. p.  .¿<|-  (5) Uio e pregi della lingua  italiana.  Firenxe
     Hi Tomo 2, rap. i. Lingua etc. p. 3o. Cosi dice  i8i3, |лшо в, p. 4-5 e scgii.
    il Ceaarotti с Dor ivbhcii far  uno studio cl i tul tí i
                                        (G) Loco eil-it '. p. 91.
    thatetti oaiioniH, с t ■useme de' pnrlicolari Vocabo-  (f) I.-n*. cit. p. "9. Ma sotio  invero  qncUi тг».
    ■rn : studio raccomandato n racione  d.illo  sle-sso  «ggiativi le sole roci с te in  quelle  primo 5o pa
    Üe-Dro«e, e dal »en.ato Muraíori ;  aludió curioso  gine porrino estrarsi '? Л mió corlo roder • crtnirtrri
    »гайчпо e necessario pep pow'loro  piona mente la  |мзг pi'-tre iimiimiitio,'hi.it.'  o dirupate ; Irecc*  ad
    lupia italiana , per eonosoere !e rieiMidc o le tra-  ontta, per trccfü crespo ed ondi'irgianli; ».tnntilica,
    *t.'nnarii.DÍ delio stesso тоеа'ю!", с sopra lutto per  por piccola mandorla ; cinciuliari più etpreisivo e
    ?«гяр,паг tra  loro i diversi  (crinini  riella  stossa  diterso del  ooniunc pigolare ;  acericeiar.-l , strin-
    '^i e le тапе locuxioni analnghc, ralutarne le dif-  gersi,  abbraooiarsi  nífctlnusam 'ule ; prfimli'u , la
    *r*n>o, rilevare i diyeni modi di percepire o sen-  prima orba deVnmpi; .; quii'che altro montano mi i
    tu* Afi Tarii popoli , indi  trarre  opportunamente  sguardo amorvrolc.
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