Page 80 - Raccolta amplissima di canti popolari
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III. CANTI Dl ALTR1 POrOLl E NOSTRI, LORO INDOLE, ECC. 77
und» vi presenta le duc Edde, comuni per Polonia lia da piangere più dell' Ungheria ;
tulla la Scandinavia; l'Edda antica, raccolta del'e sue canzoni antiche se ne couoscono
¡11091 da Saeniund dove lia riunilo il Vue pocn, e guasle dalla scuola; le moderne so-
lo*]» sull'origine del mondo, ed altri canli no urlo o laiueiUazione. La Bneuiia ne con
sollivita degli Dei ed eroi, e l'Edda nuova serva del XII secólo , e qiiulcuna è stata
даш un secólo e mezzo dopo in prosa dal trudolla da illustri lelierali. In generale, di
tdíbre istoriografo Suorre Sluilason— Edda ce ¡1 Cantil, sonó canti di guerra, più sto-
ftífica avola. Quelle due poésie insieme riri che d' inunaginazione, e dove raramen
fclieSaglie rappiesenlano completamente il te la fuTe/za è rédenla dal seiilimenlo. —
wattere tantastico del Parnaso scandinavo. L' anuiré, il campo di baltagha, gli esseri
(JiHi della Finlandia, caso nuovo, presen- invisibili ed ininiaginarii sonó ab áulico le
Uno quilche idea gentile. A rallegrar que- fila di cui s' iniessono le poésie geruianiche
sle pagine ne rifensco uno bievissimo. La popol.iri e letterarie; perció ivi solíanlo po
madre in collera dice a sua íiglia: l'ho rac- lea nascere, diuVudersi e formare la uni
¡ooijndato di guardai ti dcH'auiore; e i miei versale delizia il Fausto del Goethe—Gli sla-
tonsifli sonó siati inutili — v¡ sonó único popólo etnográficamente con
— Perdonami, o míidre , risponde la fi- sidéralo, ma franlumaio in creoenze, regio-
flia: ho tentalo fugarlo , ed è éntralo in ni e reaini diversi, e disseminata su gran
ma con quanti raggi ha il sole. Se esco , de parle di liuropa: se unifícalo, la doini-
4> il di lui sospiro in ogni soffio di ven nertbbe. A fame adeguato ritratto, non ba
tó; se chiudo occhi ed orecchie, egli s'insi- sta un volume. Molle le collezioiii dei loro
ш nel fondo del mió cuore.— canti, varii d' incesso, genere, andamento ;
(vi ira le streghc, i giganli e le spade, è Г amore di patria li domina, il ricordo del
««levóle aver collocate in cielo il loro pri le anliche glorie l'infiamma, e non rado
mo «tildo Voeinemoein, e aver di lui solo hanno sembianza di apólogo. Eecoiie. esein-
alio ció che i greci di Apollo e delle Mu pio da me imítalo:
ir, cioè il Dio dell'intelligenza.
Li poética e trágica istoria de' Niebelun- Cantava una fanciulh al mare in riva;
rtii itppartiene a tulla la Stirpe gótica, a'te- Avvi cosa del pelago più vasta?
&vb\ come agli scandinavi , e alie isole Del niel pin dolce e del fratel più cara?
ifde , fredde e roccjose , che chiamianio Quando dair acqua un peseiolin ne usciva,
imnebgo di Féroé. E cominovente , dice il E alia fanciulla innainorata e casta
i'rmier, trovare nelle poveie capanne. dis Líelo guizzando, i suoi tre dubbii schiara.
omínale su quell'arcipelago , la poesía co- E il ciel del шаг più vasto; e del fiatello
rc» un angelo di consolazione , e leuime Più caro ô dell' amante il volio bello;
k misîrie e rianimarne i ctiori. Lyngbye , E perde il van lo di dolcezza il mêle,
psrtore di una di queste piccole e puve Se risuggi le labora al Ino fedele.
rs isole , riuni e pubblicö una raccolla dei
kro principali canti popoari ; e il venera- La poesia popolare olandesc esisle tutta-
lile Schroeder di Tliorshavn nel 18.11 ne via, e si avvicina ancora come la lingua al
diede varii inediti al Marinier. Con piacere ledesco e al danese non solo come poesia
m pnbblicherei qualchednno, ina la via lun- popolare antica, ma anche moderna, eil ha
з mi sospii'ge e nol posso In quelli non grandi poeti recenti. La poesia belga oggi
manca qnaVLc voila l'olezzo de'fiori è lutta fraílense: finché conservo Г abito na-
Ne'l» Groelandia, ove l'uomo sepulto nel zionale, e arieggi& la pittura di quulla cele
ffi'iecio, vive delle carni della foca, di cui bre scuola, si annuo dell' ira, deila píela,
те«'е la roten na . e lo riscliiara Г olio di del fanatismo e i'i tutti gli errori délia leg-
Чче1Г anfibio, suona il canto popolare lugu genda cristiana. Mentre i pitlori pin illustri
bre e meslo, come il cielo di pioinho, che íiguravano Dio nell'alto di passeggiare in
'a tnperchia. — (ili ungari vantano tre pne- veste di camera fiorata e prolissa a larghe
'I popobri; Timodi e Balassa del 1500. e nianiclie, con la pippa in bocea; il monta-
bm, di cii i nel Ifnil fu slauipata la Zri- naro raccontava che G. Cristo calumniando
laide. I loro non sonó canti, ina tren i la- raccogliea dalla via i ferri rotli, li venden,
fflentevoli, come di quanti hanno perdulo ad un fabbro, no ollenea Ire so'di, dei qua-
'a mionalitá. Tntli Ire soldali, Zrini morí li romperava ciriegie. Quando peiö parla
Bill a**ed¡o di Gran. Iniulcano lu pazien- il cuore. o esalta la virtú di Honst Hns-
'i . vepheggiandn il giorno dello scoppin selar. di Harlem, che nel 1572 capilanö le
d'il» vendetta. Hanno baílate eroliche с mii- allie donne a combatiere gli spignunli; o di
eonvivaii, e Degenerando ne parla a Werf, il boigomastro di Leyda, che nel
Wo nella sua Transikania (18*5). La 137i disse al popólo affamato: non ho pu-