Page 78 - Raccolta amplissima di canti popolari
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XII. CANTI DI ALTRI ГОГОИ E NOSTRI, LORO INDOLE, EC¿.      75
     Varria sapiri unn' abita lu'nvemu etc.  giato non solo è uniforme, ma. sempre cri
     Trasinn Ii galeri 'ntra Palermu etc.  stiano e come anche ogpi lo dipinge il po
                                       pólo , cioè impresso del vero tipo itálico
   Milrambi del 1154—1189,             si'nza confetti n i e fioriture orieniali. senza
                                       aria romanze ca provenzale e ciö da Cinllo
     bi 'na fi nostra s'afFacciaii la lima etc.  d'Alcamo, ripeto, a Pielro Fnllone , a Ste
                                       fano la Sala. Di straniero nienle volle, nep-
    rfrtimenle anteriore al 1000,      ptire sol uno dei nomi di cui si valsero gli
                                       arabi, come la loro famosa kasiila , e pri
     furria sapiri cni ti teni forli. etc.  ms de' provenzali chiamö le nostre poésie
                                       odi, canzoni, landi, sonetti ec.
      О pom' ella è gran pietate         Dell'era ch'io chiamerei, presente non par
      Delle donne di Messina,          lo, essa s' inizia dall' época del nostro so
                                       ciale degradamento , cioè dalle disfatte su
   del 1282 riferito dal Villain;      bite a lienevento e a Tigliarozzo , e conti
                                       nua o ¡inmútala o pegpiorata: la fisonomía
     Qtial'esso fu lo malo cristiano etc.  del mió popólo è riprodotta in qnesla nm-
                                       pissima collezionedi canli dell'anima sua, che
   rspportato dal Boccaccio infra il 1258.  è sopita, non rnorln.Essa si desterà come dal
    Lté Cherrier, cli'ebbi il bene di conosrere  1810 al 1813, ilal 1820 al il, nel 1848 e nel
   » Napoli. qtiand'egli elaborava la sua storia  18(i0, e ne' Canti palitici, che oggi per la
       guerra Ira i papi e gl'iniperatori della  prima volta posso stampare , ne avete in
   Casa di Soave, ne riferisce laluni per Cario  parte i docutuenti. I passati cataclismi so-
   'ÍAngio e Corradino. Eccoue una stanza ri  ciali li ha cántalo ¡I popólo ; ma la liran-
   tiera da Cantil , ed è innanzi la hallaglia  nide ne ha disperso perlino i vestigii ; lo
   ii lienevento e contro l'Angioino:  stalo attuale uditelo da'monelli, che a mezza
                                       voce susurrano pli stornHIi sulle finanze ,
    Gente folie di che fale tal festa ?  sulla leva, su Lissa e fustoza.
    Or non sapete come Cario paga        II nostro popo'o oltre del verso s'è gio-
    Iu uno punto chi gli è incontra o intoppa?  vato della prosa , ed ha creato il sno ro
    Amico, ora ti lega al dito questa:  manzo pnpolare. Nelle messi e nelle ven-
    La nostra pente è di combatter vaga,  denimie , un abile narraiore intertiene le
    Sicchè de'snoi avranno sol la gropp.i ее.  ciunne nelle ore de1 riposo con la nnrra-
                                       zione di fatti antichi o maravigliosi. lo
   Fauriel ricorda il canto citato da Simon  avrei voluto raccngliere si faite ispirazioni
   della Tosa:                         della sua musa; ma non n'ho avnto il lem
                                       po. 11 Prof. Agatino Longo siampö gli apo-
          I noslri cavalcarono ec.     loghi, che s'inlitolano di Giufh , il nostro
                                       Bertoldo, la di cui creazione , certo stori-
   ''&mr*osto nel 1310 nella spedizione dei fio-  ca, risale all'antichità la più alta II popólo
   rentini conlro Arezzo.              délie città si delizia oggi de'Reali di Fran
   l'altro notato da Dante:            cia , di Orlando, di Iticciardelto ; quello
                                       délie campagne lieW Areddu 'nfalalu , Lu
          Bene aiidonne Ii fanti       rre-C'innedda , Lu Pumu ra ridi. La Mam-
          Di Fiorenza per Pisa ее.     ma-Draga , Ln 'ngralitutini t la Donna
                                       Sarvagijio , S. Eustachiit e ln Guerra etc.
   per una délie solite lotte miinicipali di quel-  e ha dimpntrcalo la spnda di Orlando , e
   >, anticlie repnbblirhe, ed altri d'italiani e  Capo di Orlando, di eni solo sonó lanuuide
   di pro\etizali sepnaci dell'Angioino.  rimembraiize ne' snoi stiamboiti (1). Pari-
    Dalla Tenznne di ( iullo a' casi di Man-  menti ha dimentiro, o non piunse a lui. la
   fredi e Corradino s' interpone circa un se-  leggenda del re Arlíi. Gervasio da Tilbury
   wlo, e in tanto numero di poésie e di pro  riferisce che Artñ non fosse morto. ma in-
   s'', che ci restaño , non esisie nnitamento  vece vivo suH'Etna. e che un giorno srap-
   á'iticesso poético , di colorito , di stile. Se  pando un cavado del vescovo di Catania si
   '■a niaggior parte le detlö l'amore , è desso  diresse per la montagna. Ivi il famiglio del
   Hnlinriento intimo nato con I' nomo, e che  vescovo insegueiidolo giunse in una vasta
   Btiriri secolui; e il modo con cui è lumeg-  pianura ripiena di delizie d'ogni sorta ; ed

    («) T>ai con luminal! »u n lu raunnu    Capu di Rannu (Orlannu) eMunti Piddirinu
       La to biddizza с la epata d'Orlannu.  Miati Toccbi chi ti ridirannu.
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