Page 79 - Raccolta amplissima di canti popolari
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¡vi in un palagio raurato con arte maravi- regno de'Giganti finché si dévastera tullo il
gliosa, vide Arlù disleso sopra un letlo di mondo per dar luogo a Alfader , il Dio on-
reale magnificenza. II re fece conduire il nipolente , che giudica dopo il bene ed il
palafreiio per restituirlo al garzone , onde male, che hanno falto i prodi. II popólo e
ricondurlo al vescovo. Gl¡ racconlö che ivi i suoi sealdi crearono una serie di canti na-
trovavasi da lungo tempo iûfermo dalle fe- zionali, che abbrarciano il cielo degli Dei,
rite , che gli si riaprívano in ogni anno , degli eroi favolosi e degli uoioini. II Mar
ferite che avea ricevulo in una baltaglia ínier ne rarciilse, ma con poca esatlezza. Ta-
centro il di lui ñipóte Modredo e conlro Iniii dei moderni Ii nditnö Sveiid Grundtvi?.
Childerico , capo dei sassoni. Gervasio di Kella Danimarca la ferocia è minore , i
Tilbury aggiunge avere inteso raceontare da nani, gli alfi, le sirène, esscri mislici delle
gente del paese che il re Arlù inviö indo- nebbie e delle onde, vi si immischiano. l'n
no al vescovo di Catania alcuni oggetli pre- corvo guida una bella all'amante a patto di
iiosi, che molti han veduti. e che tullí am- beecarsi il primo neonato. Non appena è
mirano come cosa maravigliosa. Questa leg- madre, il corvo ghermisce il bambino . gli
genda è del 1211 (1). Il nord e l'occidento cava gli occhi e ne beve il sangue. Nnn н
di Europa ricordano Sicilia, ma credo che a creilersi , ed è pur vero , in quei versi
non abbiano mai . j ni péndralo i loro canti sono rieordi della lontaua Sicilia: « Abhiaiii
nativi « vogato con le noslre navi sulle coste di
Le altre nazioni curarono di riunire m « Sicilia, e fumino prodi ». Ma oh quanto
manipoli queste foglie disperse , semblant! gli amori delle rive deH'Amenano, sonó di-
quelle drlla Sibilla Cuinana; in calce di que- versi da quelli del lago Mener !
sto parágrafo è Ге'епсо di molti fra colo I canti populari della Svezia ariegpiano
ro, che le hanno raccolte. Da'ghiaeci e dalle quelli di Danimarca. I i'iiikkeii. gli alfi. 1"
steppe settentrionali a'nostri floridi giardi- ninfe delle arque, (lominami le baílate sve-
ni, il ritmo popolare varia con il suolo. il desi; amore e morte è il loro carattere; pu
clima , le genti (2). La Scandinavia com re vi è qiialdie fiore, che ne illeggiadrisiv
prende la Danimarca, la Svezia, la Norve- il lugubre colorito. Eccone uno raccollo dal
gia e ¡'blanda. Gli abitaiiti di questi regni Marinier:
provenivano dal ceppo medesimo, parlava- * Il drago entra nella camera e canta dol-
no la medesima lingua, adoravano l'islesso cemenle alla sua innainurala:
Dio. Ecco la terra degl'Iperborei di cu i gli ■ — Mia bella voleté esscre mia Qdanis-
antichi aveano concepito tante idee meravi- ta ? Noi fabbricheremo una casa nella bu-
gliose. I loro canti non possono propia scaglia, e vi soggiornereino.
mente ripartirsi come fece Canta , perche « — Come avrö io il dolore di sposare
la miglior parte è conmine a tullí i tre re un drago?
gni, e cosí pure l'Edda. le Saghe ed i canti s — Mia cara e giovana figlia , fidann-
eroici del medio evo. Dove sono differenti tevi meco, datemi un bacio e me ne andro.
i canti moderni, la Svezia si manifesta più « La bella va nel verde prato , vi Hova
fantástica, la Norvegia più selvaggia, la Da- un letlo di scia.
nimarca più senlimentale; ma la diffprenza « Vuole allontanarsene, il drago la perse-
è poco importante in paragone aVTunità ge guita e corre più rápido di lei.
nerale. Quel cielo uliginoso, con languidi e « Essa posa sul letlo e il drago le si Г0'
obbliqui raggi di sole quella terra rolla da ne alíalo.
vallom inabbissali e sterminate montagne , « Vi restmio sino aU'indumam. ЛНога -i
ebbe poeti i quali senza raccapriccio dipinse- trovano in un i i'uggia.
ro tele teseute di umnnebudella. i di cui sta- « II drago si aiza « rende grazie » Dio.
mi erano tenuti tesi da leschi detronaiti. Oramai , egli dice , eccomi ritornato immo
Ecco il sunto di una loro canzone erotica: orne lo era prima. »
un vecchio è linio sposii ; аНа lavóla nii- Quelli della Norvegia hanno una più h1-
ziale rnancia quindici bovi , tienta majnli , tra melanconia, senza smeilere l indóle nór
selle pañi , beve dodici misnrp di birra in dica. Gli scogli su cui si frangono i ravalloni
un secchio , che quasi inghiotle con essa. del mare in tempesta, sono i sepolcri deün
Nelle altre sonó per lo più sanpiie e ven prima ela. II I > io Thor cullocö il di Inj
detta, il regno degli Dei, di Odino e Thor, trono su quelle rupide balze, la fronte dei
d» Frigga e di Freja sta in eterna lotta col suoi coinbattenti tocca le nuvole ec. L' I-
(i I Faunel, Dante e Porigine della lingua, т. i, noi deir illustre Marlino Sehneeklolh profeworc di
p. j, Pmlrrroo ж85£. Copenagn, ho dettato il preeente qnndro roi succor*1
(i) GioTandomi d»U' amicitia с soggiorno Гга di della di lui critica.