Page 83 - Raccolta amplissima di canti popolari
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NO                         PREFAZIONE
              die per questü l'isola nostra та Ira le pri  propria, ed es^a conosce i suoi bisogni, e
              me naziouí, che abbiaiio arriccliito il Par  beu li sodisfa. Di quesli soli ho io falto
              naso di quesle vergíni gemme. К di esse  ílorileggio ne'sicilíaní campí, le cilla schi-
              ne ho qualciiiia inseiilo nella presente Rae-  vando quanlo ho poluto, e dalla bocea dei
              colla. La Gollezione del Galeain ó pailita  villicí son ilo raccogliendoli religiosamente
              in canzoni di grave, burlesco e sacro argu  e con lu vigile cura di uu disce|iolo. Che
              mento, e vi sudo aguiiinte una Grammati-  ¡o chíamo canti popolari le poésie degli
              ca siciliana, e la Dtchiarazione de' voca-  analfabeti, e delle quali umversalmente igno-
              boli propiii с ¡nú oscuri siciliani riscon-  rasi Г aulore , vestiti di música inveníala
              trali cu'toscani, clin niolto puó giovare ai  dal popolii, note alie classi educate, perché
              nostri lessicograli.               le hanuo apparato dal popólo, di argoiuen-
               Come abbiain visto in questa corsa a vo  to, forma, unmagini, favella popolari, che
              ló di rondine, vi sono poésie scritte da'let-  ripetonsi da Siracusa a Girgenti, da T.ior-
              terati per cantarli il popólo e iinmedesiinar-  mina a Palermo, talcbé spesso al pronun-
              si con lui, tale la luarsigliese di Rouget de  ziarne un sol verso chimique l'oda, li com
              Г Isle, per educarlo, eccitarne le passioni ,  pte il ri iiaiiente , e che non daiino odore
                                                 di arcadici allori ■ quellt che difetlano di
              o farsene strumento. Per Г Italia è debito
              di critico osservare, che le raecolte del iom-  siffatte qualità, l'ho escluso quanlo ho po
              maseo, del Foscarini, del Nalín e degli alti i .  luto. Uo voluto scíegliere canti del pupolo
              non solo devono fra loro distinguersi , eo-  e non pel popólo, e niolto iiieuo di saputi
              stitueudoiie due classi diverse , cíoé popo-  per le tarie. Puö benissiuio avvenire, e forse
              lare e letteraria; nía nella prima allogarsi  è a me stesso awenuio, di aver da conla
              quei canti, i quali alla seconda apparlen-  dini canzoni , le quali ah áulico furoiio
              gono. Ui questa seconda classe io giudico  scritte da' dolli , e quindi divennero pro
              la Colleziune delle migliori opere scritte  priété popolare, e allora non è modo a sce-
              in dialelto veneziano, ove ô qiialche poe  verarle: quesle lali ¡o ritengo tra le popo
              sía di argoiuenlo populare , nía non del  lari, perché il popólo le lia falto sue.
              popólo; i cauli del Foscarini, ove sonó 102  Fra quanti si snno volu a dellar compo-
              fra otlave e sestine scritte da quell' ahile e  ninienti poetici per il popólo, splendono di
              filantrópico poeta per ditTondcrle nel popó  bella faina il Prati e il Paizanese. Nel pri
              lo; i pronostici del Nalin, lunghi, berueschí,  mo che io altamente venero ed amo , son
              ditirampici , a cui non prenderanno mai  canli di utililà civile, fra i quali va notato
              parte ne conladini, né marinan , né qual-  il Ihiitorc e Г accoinpagnano la Madre с
              siasi altra generaziune di rustici; e cosí pu  la Palria, Tcntazioni e Vendelle, corne pu
              re taluni delln stesso Tommaseo, e piii fra  re molli di quei politici, che eviilgava nel
              quelli corsi ed illiriei. Delia prima classe  1852. Ma in essi rare volte il colorito e la
              sono iinicamenle i toscani , i greci , e gli  dizione non sono pindarici: Prati non puö
              altri fra i corsi e gli illiriei del Tommaseo,  scendere dalla elevazione ove lo ha subli-
              né senipre d' ingenuo tipo populare, poiché  inalo la potenza del genio, chelo haco-
              ve u'hanno, che sentono di penna e d'in-  slituito uno de'primi lirici vivenli d'Ilalia.
              chiostro.                           Nei di lui iinilaton riproducendosi e iniri-
               É mestiere non confondere questi due  gjutendosi le sue mende, non è ne acuzie,
              generi di poesía, cioé i|uello del popólo, в  né hellezza. Che dire poi di tulti quelli di
              quelle pel popólo, per non ricadere nello  sacro argumento, i quali per uu ventennio
              errore di chí не ha piecesso , niolto piú  ci diluviaiono adilosso senza requie da ogni
              oramai, che questo seconde genere sempre  dove? Che delle crocí. romíli, lampadi.se-
              piil si propaga. Qualche moderno poeta  polcri, roselle, mortelle, angiolelle ec? Che
              tra i quali elevasi Beranger , hi dato ope  dei versi dilompali, cascanti, oscuri, incom-
              ra a dettar canti e baílate pel popólo con  prensibili, prosaici. secenlislici, senza Vila,
              intendimento di morale tili tila , e per lo  senza scopo, che si battezzanoper canti fatli
              scopo mérita il plauso universale. Maspes-  pel popólo, e sonó fango ove il popólo si lor-
              so quei canti , che provengono dai dotti ,  derebbe i piedi? II canto pel popólo è una
              invece di dilettare le masse e istruirle e  maniera di poesía soinin unenlo difficile; a
              purgarle di errori, o noiano tullí, o susci-  sublimarsi in essa abbisogna la insólita con-
              tano il facile e fastidioso cicaleccio degli  giunzíonc di mente e cuore govornati da
              iinilatori , corroinpono il gusto nazionale  arte mirabile, che l'a rie aseonda, e di ani
              con forestière sei míate, o accrescono gli er  ma sensitiva e affatto popolare. Ovunque
              rori e i pregiudmi. All'incontro quei della  mi volga , vedo inosirí puittoslo che cauli
              plebe , freschí , vívaci , non rado coronali  pel popólo.

              ' lile spine della rosa , sonó creazíone sua  A compenso di tanta lordura Dio con
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