Page 82 - Raccolta amplissima di canti popolari
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XII. CANTI Dl ALTR1 POPOI.I E X0STR1, LÜRO l.NDOLE, ECC.    79
    la marsiglitse , e la canzone del Beranger  dolti una niiniera , esplorando la quale si
   dominatrice e tromba délia pubblica opi-  p ilrà conoscere non poca parte deü'idioiua
                                       popolare itálico del lempo di Trajano, del
     Д! >li la de' Pirenei cainbiano natura e  quale servivasi la pleb>' , che sdegnava la
    semblanza  Ц fanatismo e la superslizione,  lingua lógala. Quando Ovidio giunse al Pon
    la avalteria e la burbanza dell' ¡dalgo ea-  to, non era cola voce italiana, lalch'egü di-
    «ijliano, il Cid campeador e la gueiriglia,  cea : Barbaros liic ego sum, quia non iii-
    i ii»ort e i francesi , la bella careliana e  telngor illis ; infra un secólo dopo gli sa-
    l'iaiorosa dell'Escuriale cainpegciano in es-  rebbe sembrato di passeggiare nel Foro frai
   ы, e dal secólo VIH al XIX ban poco di-  suoi compaesani (1).
   rtiiaraio. La poesía è ri ti alto del la nazio-  Basilio Alexandri ne racr.olse i canti sin
   oe, questa del paese natío. Di reale in Ispa-  dal 1841 ancor venticinqiieiiue , e li parti
   p\i sano ¡ norai, ma i falti sonó immagi-  ¡n baílale puramente stotiche; in déifias,
   narii: la storia non potrebhe giovarsene, la  liricbe miste di ainore, indipeiidenza , na-
   tndizioiie è falsata dull' ideale. Il Bercliet  y.ionalità; e in horns, che accoiiipagnano la
   le parafr.isa\a m italiano.         danza al suono del llanto. Qiiesle danze so
     Cu altro popólo non neolatino, nía oserei  no ritratle negli anliibi  bassirilievi , e il
   dire latino, quanto l'iialiano, è il riinieno,  vestiré de' presentí rumeni è quale si vede
   f i suoi canil sonó impressi di doppio stain-  nelle sculture délia colonna trajina 1 russi
   p«, gli Л ppeiin i n i e i Carpazii, l'antica e la  per asservirli li calunniaiio: slavi. Essi ri-
   Duova patria. I lurchi appellano que'vaghi  gellano l'ingiuria, mentre la lingua, gli usi,
   opinii lerriturü : il g turdiño di Síambul.  i costil mi , la mitología , le tradizioni , la
   Mi il popólo interrógalo dell'esser suo, vi  storia li dimostrano romani del 1° secólo.
   réponde: Sunt гйтчп. — E quesla Ierra?  lo segno e riepilogo le testimonialize del-
   — Rom^netca.— E rfimnn in sua favella e  I'Alexandri e dell'Ubicini , i qnali han cosí
   iinoniiiio di forte, raloroso, come in sici-  bene descritto quel popólo eroico. Che dire
    liino latino vale peifeltn, valido, robusto.  de'suoi canli ? I.ssi rappieseiitano Г áulica
    Hercio per lui Napoltrone :■ Trujano sonó  e и nova vita, le lotte cioè de' gladialori, i
    aoirauíbi ruinan. Quesl'impeíalore nel I0(i,  soprannomi. Tobólo nella deslía de' inorli,
    lulo Decébelo, ne ripopolö il regno deserto  le nenie, e le prefiche, Je libazioni, il sof-
   eon le legioni vittoriose. Più lardi vi si  fiare suir acqua e il veisarne alquanto in
    *ersarono altre colonie ilalicbe, galle ed ¡be  onore délia ninf.i del foule , e le credenze
    nch«. Cosí ¡I prístino volgaie romano fu in  de' magbi , genii inaleficii . ec: Posterior
    parte altéralo.                     mente vi s'insinuarono le iinmagini slave e
     Dal ill  al  X secólo tnttí ¡ barbari , e  Kirche.
    quindi greci e turchi l'invasero, ma costu  E qui mi fermo , tralascinndo di gitlar
    ro inondarono i piani, mentre i rumani si  i'occhio su le altre parti del mondo, e sui
    chiusero ne1 monti inaccessibili. I)i là di-  popoli minori di Europa. Tornando alquan
    scwi nel 1290 elevarono Rodolfo a Princi  to a Sicilia è giuslo qui ricordare il som
    pe di Valachia, e nel 13:16 Bogdan a quel  me scienziato e letterato Giuseppe Galeani
    di Moldavia. Nelle prime dec.be di quesio  palermilano, il quale dal lliía ai 1653 adu
    wcolo Giovanni Radulesco Héliade trovo un  no e piibblico prima со' tipi del Bua , e
    terzo di vocabili eaotici intiodotti nel ru-  quindi del Bisagni le  Catizont antiche e
    meno, e tentù supplirli col latino e rinte-  moderne delln Sicilia in dialetto, quasi ¡I
    grarne la sintassi di già corrolta : il resto  Homanci'ro  Spagnnolo , ivi raccogliendo
    Jo'doUi non l'aiularono, ma bastano quelle  quelle di Pietro Fullone, e de'poeti popo-
    due terze parti di voci italiche per avère i  lari, che egli in litóla d'incerti. Talchè an-

     (ií Dai pochí rersi riportati dalrAleiandri e dal-  crt, si *pla. La stolla s*intonaca. Lagrimi—Lagrime
    ribií-ini estraggo talune Tori rumcne, le qnali ban  Lacustele— Lacuste. Luna— l.una  Monleni — Mon-
    co pretto raraltere dell'anlíco volpnrc itálico. Fslcn-  t.maro. Mater — prr Terra, olln latina— Mama—*
    àendo que«ta rirorca all' intera lingua di quella rr-  Mamma. Mrtcuri— Mercoledi. Мате— Маге—Mura
    pooe , ti couotecrâ es*er vero  duc ter-,* parti di  — Mura. Nectthi — ombra; Siciliano iXeula. Л'соги—
    4«« roeaLoli nppartenere nlTitnlin. Aiumja — Giun-  Wem, CcAí—Occhi — Pctira — Putere— l'otere. Upo-
    (aao. A rttlta~~Ascnlta. Avere— Avere. Capul — Ca-  tere, In forza pubblica. Petriíe—1.* Pietrc— Riu —
    P*. Cuevl—Guculo. Cruce—Croco. Can'a — Cnnta.  Kivo, Rio. Jiupta —Róllame— Humanu ttu pere— II
    Caafxe#^-Lanti, Dromu—Camino , como a Messina.  romano non periscc—Serpi tli ca*a— S.erp'1 di ca
    bvmnuir—ísipnora, vczzrggiativo di domina Dolkou-  sa. Spicul—Spica. S/iUma—Spuma. Sarica—Sarica
    &Л— i rameni di Oolk.i ne lian fallo un vozzeggia-  drappo.  Turlurica —Torlorella; o la nostra Minnu*
    Um—Do/ruzza alta simia  Dormi— ')oriui, í'runte  lica, Tczieggiativo in tea, come Aleo—Piccola— Ve-
    —per Fronte—Fuqeu— fuggiva — У1огие—li Fiori.  ninaosa—Velenoso. Nclla Rumania sonó ancora со*
    Creta brecg. llora—Opa—Inel — Anello—Intoni-  muni i nomi (ü Gioyc, Aícrcufiu, Venere, Ercolc,
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