Page 59 - Raccolta amplissima di canti popolari
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56 PREFAZIONE
mollo stiidiato: « i dialetti italiani, opli di rado; Tommaso Aversa di Caslronuovo, tra-
ce, (jtiando piii sono meridional! tanto più ducea l'Enéide ili Virgilio; G. li. Valleggm
disossano i vocabili tli consonanti , onde dava un poema huccolico ; G. 1!. Basile la
diresli che i siciliani siano nali piuttosto a Siringa, e poi il Hatillo; Paolo Catania , il
modulare che ad articulare la voce: e quan- Teatro délia vila iimana ; un anónimo vol-
lo più sono sellenlrionali tanto più li $¡>ol- gea in versi latini 447 antiche ollavc: Ga-
pano di vocali, e i pieinontesi più ch'allri: leani, le Muse Siciliano; oviinque era molo
e quasi tntti tronrano per lo più la line poético, e ogiii illustre poetava in siciliano,
delle parole (I). » E questo non è corto italiano e latino. Quindi a poco due sommi
inehiavicare ! inlellelli grandeggiarono fra noi; l'uno, che
In taliine allre terre di quest'isola mara- tutti i letterali ca])ilanava , ed era Antonio
vigliosa, usasi un linguaggio che ha molto Veueziano; l'altro, tutti i rustid, ed era Pie-
del gallico , ma che in fallo non lo è: noi tro Fullona. Соч1 qnella vastissima luce di
sogliamo dirlo [raneo, ша io credo che sia poesia, la quale scinpre sorrise nel bel cielo
proveniente da'popoli delle alie regioni ita siciliano sin dai tempi anlichi , ed anche
liano, i quali usano una favella, che per la arabi, nonnanni e svevi, e che si era quin
vicinanza dei luoghi, ha uno stampo fran di osciirala, or propagavasi a gloria coinu-
cesa ; se dir non si voglia essere derívala ne—Antonio Veneziano nasceva a Monreale
dai primi normannl venuti col Conte, come a 7 gennaro 1543, e dottissimo in giuri-
sopra notammo, e per talune ciltà è inne- sprudenza, storia, antiquaria, e poeta gre
gabile. Più che altrove essa è in Novara co, latino, italiano, spagnuolo, siciliano, fu
posta in quel di Messina , e in Bnccheri a liuon dirilto giudicato principe degli in
terra saracenica del Val di Noto ; ivi non sular! poeti , ed elevó le siciliaue muse ai
solo le parole , ma quel ch' é più la pro- culmini del Parnaso (3); riverito dallo uni
nunzia, ritraggono dalla Francia [2). Inda- versale , lanío che a pubbliche spese della
gini consiniili a quelle de'linguaggi loinbar- ciltà e del Señalo di Palermo , fu redentu
di dovrebhero istituirsi; ma io li tralascio, da schiavilii , quando nel 1578 fu alia Ca-
e li confido a chi e maggiore ozio e fortu praja falto schiavo dagli algerini , e rilor-
na sono toncessi. nato in patria con ciltadina fesla tu accolto
dal Señalo e daIT esultante popólo. Ma in-
VIII viso all' idra del tempo , il s. Officio , fu
spesso carcerato e tortúralo (4); e finalmen
te chiuso a Castellammarc con molle centi-
POETI , CHE l' ПАЯЯО lLI.CSTItATO
naja di al tri infelici, a 19 agosto 1593, re
NUI SECOLI PASSAT!.
stó schiacciato dalla ruina prodotta dallo
Rivolgiamoci ormai alla conoscenza dei scoppio , forse non casuale, di una polve-
poeti, che ne'passuli secoli lianno l'insular riera ; montre Torquato Tasso suo áulico e
lingua illuslralo : essa viemeglio che nelle ammiratore, campato appena dal carcere e-
allre parti ove si diffuse , si niantenne e stenso, veniva per abhracciarlo a Palermo,
crebbe in Sicilia, uv'ebbe cuna; e come Fe e si arrcstava a mezzo il viaggio udendo il
derico con l'Accademia da lui croata, rinvi- funcstissimo caso I — Misero tagliapietre e
gori la lingua de'primi trovalori, cosi in Pa marinaro nelle regie galore si fu Pictro Ful-
lermo con i coiiiizii letlcrarii si die nerbo lone, ¡I quale puö riguardarsi come princi
e popolantà a'eanti dei nuovi poeli. Ed pe de' ruslici poeti. Quest' umile trovalore
ivi sorgeva l'Accademia degli Arcesi, nclla nacque a Palermo, e vi moil veccbio a 22
quale si udivano i canti siciliani, e appena marzo 1670: diceva improvviso con esqui-
caduta , rinascea sollo nome di Riaccesi. sito sapore di lingua, vivacity d'immagini,
Puglisi nel 156S evulgava la Vita di s. Cor- profunda moralità, vigore e ariostesca spon-
(i) Discorso slorico sul testo del Deeamcrone, p. addotto dalla Lomharriia quel raodo di dire.
4»i rirenic, i85o. II cav. Giovonale Vegciji di Torino promise Ira*
(a) Cosi rua per n'a, реп сстрапе, cugnnta per dotta in tutti i dialetti italiani la parabola del C-
orcetta , aruir per api-irc , amêè per innafftare, gliuol prodigo ; non ha potuto ndempir la prorocs-
Ven per rinn ele. Ma son qupsli vocaboli tramesco. sa; ma яе una simile opera vi вага , allora si po-
iati al siciliano, e non foriunnli linn parlatura spe trebbe fácilmente conosccro quali sono , e come e
ciale. К noieTole a determinare la loro origine il quanto variati i dialetti , che usansi in Sicilia , о
aeguente modo di dire. Se alcuno tli essi parla, e qui dalla tcrraferino. renuli.
*u bene non lo intenili , e lo interroghi dicendo- (3) Ejus industria sicula; niusrc suprema Parnas-
gl>, comp umversalmente in Sicilia »i suote: Cornu? si culmina conscendisse videatur. Mongitorc. 1KM.
egli ti risponde: Supra Milium: cosl alludcmlo alla ■ic. t. f, p. 7З.
enta di Como, mentro costoro ignorano affatto ogui (4) Ob aculeatos libellos pluries career! mancipa-
elemento di gaografia. Bol che ù do inferime ater tus, toriui'uUaquo, tortus, Ibid,