Page 54 - Raccolta amplissima di canti popolari
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VII. DULETTI DI CDI SÉRVESI IL POPÓLO ECC.
bilí una colonia lombarda vénula da Pia-
;ulroan¡, cristiani ed ebrci, aveansi ciasen-
cenza e da altri luoghi , soltó la guida di
no sinagoghe, chiese e moschee; pariinenti
voll- che ogni populo diverso si re^gesso Oddo, regnando l'imperatore Federico II. E
da avvertire che nei municipii ove predo-
cao le proprie sue leggi , onde i greci e i
minavano pel numero i franchi , si sente
áóliani ubbidívano a quelle di Giustinia-
no, i saracini al Corano , i nonnanni al più viva la pronunzia francese ; o cosí vi
ceversa , ove il numero de' lombardi era
anuo deTranchi, e i lombardi alie consue-
maggíore: Nicosia ne presta il primo, s. Fra
laiiini e al longobaidico dirilto. Se la tol-
krania religiosa era al civile ordinamento tello il secondo esempio (3).
porevole, e polea essere consigliata da sa- É innegabile vero costoro aver sorlito
pienza ; la pturalilá delle leggi svelava la dalla natura indole tcnacissima agli usi, ai
ílebolezza del novello stato; ma fu forza pa- costumi , alia lingua , e più all' originaria
lirla temporáneamente, finché da tante op- pronunzia, e potersi gloriare di essere tut-
posle e sconosciute genli, polcsse un gior- tora lombardi , ad onta di aver convissuto
!jo sorgere compatta la siciliana monarchia, ¡n única famiglia co'siculi sette cent' anni;
rorae avvenne da lí a poco cingendosi la mentir non é più vestigio di greco, arabo
fronte del reale diadema Ruggiero I re nel e normaiino , linguo allora qui e là domi-
iluoino della felice Palermo, creata capitale nanti, se togli quelle parole, che han preso
'iel regno da'parlamenti di Salerno e di Pa fisonomia siciliana. Per saggio del loro par
lare pubblico alquante voci italiane, le con
lermo.
E dfc' villaggi lombardi il G. Conte Rug- frontando con le insulari e con quelle dei
,'iero nomino primo conte Enrico liglio a paesi lombardi. In Piazza e s. Fratello ser-
Manfrcdi márchese di l.ombardia e suo co basi un linguaggio veramente speciale , e
quito, perche fraiello alia moglie Adelaide, e ollre a' loro canti, mi giova rifenre un dia
ínch'egli lombardo (1). Ad essi fu imposto logo fra un conladino di Piazza e re Fer-
il d'bito di fornire ail' armata navale del dinando 111. Allorcbè questo monarca nel
1806, per la prepotenza delle armi france-
regno uomini e danari , come il Gregorio
ncorda (2). Cosí Ira qnelli della bassa íta si, rifuggivasi fra noi la seconda volta, giun-
la, che con Arrequi si erano in Benerento to in Piazza, ove le monache de' monasteri
fermati, с militarono со' normanni; e quelli di s. Giovanni e s. Chiara avean prepáralo
venuli con le figlie del márchese Manfredi, un giardino carico di frutta di pasta reale
i con il conte Enrico , admiossi in Sicilia nel piano rimpetto alie loro chiese , il re
Damero strabocchevoló di lombardi, i quali (limando a un villano: Cosa vi è prepára
ùrciiparono le ierre sopra indícale , di cui lo in Piazza per me 'i e ne ebbe risposta:
Piizza fu la principale. E siccome i lom Ppi V. N. a Cciazza ah' è 'nciavgh cing
bardi furono a' nonnanni frammisti , e le di fi riait. Parole inintelligibili per noi, ma
juarnigíoni erano afforzate da quesli e da che li han piena significazione, e valgono:
quelli, ne nacqiioro qnei dialelti misti, e la Per V. M. in Piazza v' è un piano pieno
pronunzia Tráncese, che ancor si mantiene di fichi reali. Tutli de' paesi lombardi о
più pura in s. Fratello e Piazza. E questo a franco lombardi, sono bilinqui , e con noi
un' ora è falto, e prova dtd falto. Ma que- il siciliano , fra loro adoperano il nativo
sta forte e bella cilla , rib«llatasi da poi , dialetto. Cosl a s. Fratello soglion dire: par-
più conlro il feroce Majonc, che conlro re duoma a dumbard, so vogliono parlare san-
Guglielmo 1, fu rovesciata e rasa, e riedi- fralellano, e parduoma a daíín, se voglio
fií-ata oltre a venti anni dopo dal buon Gu- no parlare siciliano: e se t'imbatti a veder
flielmo, tre miglia discoslo dall'anlica sede. rissare la plebe, come spesso addiviene, ti
Oggi il lombardo linguaggio vive solíanlo seuibrerà udire una babilonia , senza com
iu Piazza, Nicosia, s. Fratello e Aidone; ô préndeme verbo.
scomparso da Maniaca , Capizzi , Randaz- E qui cade in taglio osservare che la
zo etc.; e quelle che fa più maraviglia si moltiplice origine sicana, greca, cartaginese,
è, essere scomparso da Corleone, ove si sla- romana, araba, bisantina, albanese, nor-
(i) L' amico mio Giovenalo Vogessi Rusealb mi advccli, promiscué innhîlnrunt, cujus etiam Íncolas
•çrivea da Torino a ventisoi marzo î.Sfïfi: с lï pnosc si-rmono lombardo et vallico et si corrupto utuntur
ebe ai tempi dt Rup^îero dicevasi Mniiferrnto, non è rvicosimii etc. Fnzzellui—Da ciô l'EspiuosA nclla Prc-
«loello che оц£1 ritienc tal noino, cioè i Circondarîi fnrione ni Vocnholario del Pasqunlino, т. i,p. XVII,
ii Cásale сч1 Acqui, ma In gpazio délie colline loriucsi seriven: essore in Sïeiliu £t*nti, le qunli essendo ro.
da Chicri a Moncalicri с Supcríra. » Linio iniste di lonihnrdo e proveníalo , hanno un
(--) Cunsidcraiioni de. lib. i, cap» IV- corto £erg<> di parlare, e corte tocí, che per quanto
(3) t'ppith'ni ingen« et populosuro , quod lombar- da altri vi si ponessc atteuzione , si rosta tempre
•li et galli cum Hogerio Sicilia: Comité iu Siciliam kcuza capirsane il sonto. —•
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