Page 55 - Raccolta amplissima di canti popolari
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            manna, lombarda, spagnuola ее. de' muni  quelle cause , che ü*;¿ñ storici del nostro
            cipio siciliani , innestata nel siculo ; Г aver  progredi mento s;,ranno disaminate e poste
            sin da' tempi di Roma i doininatori del-  in luce. Q'ratnai puô dirsi Sicilia una f;i-
            Г isola rispettato le leggi e le consueludini  inigha. accesa d'unico ainore, animata d'u-
            particolari; non solo la difformita delle fa-  '.iica volontà. Ma i subdialetti ancora sussi-
            velle ha prodolto, ma si pure delle misare,  stono, e fauno ancor fede délia diversa ori
            di superficie, aridi, liquidi, ele; degli usi  gine de' nostri municipii , e se è esageralo
            di vestiré; ma quel ehe piii nuoce, gli odii  quanto disse Г Espinosa 03111 eitlb aver ti
            antichi fra paese e paese, comq pure  suo dialetto ; è incontroverlibilc esservene
                                                parecchi distinti l'uno dall'altro. INoi trala-
            Гга quei che un muro ed una fossa serra;  sciando il gieco-albanese, diamo taluni esem-
                                                pii di quelli di Nicosia, Piazza, s. Fratello,
            odio perö, cho si concentra nnivoco ed u-  Aidone negli speechi seguenti. — Aggiun-
            niverso contro gli esiemi invasori , come  giamo qui solamente che non mai canti
            fu visto quando nella guerra napoleónica i  lombardo-siculi si sono stampati fia noi ,
            francesi tentarono invadcie l'isola; che scop-  e quelli di Valeria Trígona da Piazza pub-
             pia rado , ma come vuleano ; e encorché  blicati da Reinaldo Roiiajuto nel torn. 1 .
             sembri tacere, di se stesso si nutrica e ali  p. 302 delle Rime Siciliano , sono detlate
            menta, e cova e cova e cova, finché esplode:  nel siciliano coinune a lutta l'isola. La ina-
             nè lo straniero sen íidi, né creda all'urrä  raviglia di essersi conservati questi parlan
             dcllo masse, né alle luminarie, né alla [no  eterocliti fra noi per otto secoli, e luttora
             stra degli arazzi, perché          conservarsi; é pari a quella di vedersi og-
                                                 gidi sulle frontière del Vicentino sette co-
              Non rado impreca il popolarc osanna.  muni abitati da colonie di cimbri , i quali
                                                ne continuano tuttora i costumi , e la lin
             E quella del fatale decennio, fu prova so-  gua; e a s. Orner in Francia esislere Pon-
             lenue di quanto Sicilia ami il trono e i suoi  talto, abitato di famiglie fiamingbe, le quali
             principasebuoni, abhorra lo straniero e le sue  parlano la lingua antichissiina délia lor ma
             lusinghe. Ma finalmente quest'odio di muni  dre patria, perché non ban parlecipato aile
             cipio e municipio oramai si é dilegtiato, e I vicessitudini di pronunzfa e di progresse
             più negli Ultimi anni, la mercé de'inaggiori I délia lingua viva nelle Fiandre. Sono le re-
             lumi , de' cresciuti commerci , e per lutte I pubbliche di s. Marino dell'iimana favclla.


                ITAIUHO    SICILIANO   l'IAZ/.ESE  mcosiAHO  S. FIMTELLA.10  aidomese


              Acqua      Acqua       Egua       Eigua (1)  Eva e eugua Egua
              Pane       Pani        Pân, pangh  Pân       Pian, Pân  Pangh
              |Vino      Vinn        Vîn, vingh  Vîn       Vjn        Vingh
              Cavoli     Cauli      Côi (2)     Cavuli     Cai        Côi
              Uva        Racina      Ua         Razimu     Racina     Ua
              l'egola    Canali      Canau, canai Canau    Canau, canei Canau
              Messa      Missa      Mèssa, mîssi Missa     Mosa (3)   Missa
              Cavallo    Cavaddu    Cavan       Cavau      Cavenu     Cavau
              Asino      Sceccu (i)  Scecck     Sceccu     Scech, simiier Sceccu
              Brocea     Quartara    'Nzirola (5)  Quartota  Quarléra  Quartéra
              ICappello  Ccappeddu   Cappeu, capig- Ccappeu  Cappieu  Capeu
                                     gni
              Giovane    Giuvini     liiovu , giuvi, Giuvanu  Giavu   Caruso
                                     il bambino ,

              (1) jtigua per acqua à in Guido delle Colonne:  (3) L' o per e di Mosa, i no' vcncli aulichi, ehe
                                                 dissero esro per essere.
                 Ancor che Vaiyua per lo foco lasse  (í) Dalí' ebreo sciachach , quictvm rite , unde
                 La sua graude freddura.         seech, quasi tjUtetus.
                                                   (!>) Dalí' ebreo яг , olla. Qvarlola e miarlrra è
               (г) Dal greco XOCJÀSS ha lasciato la seconda silla-  detto della misara.
             ha, o v'haa dato suono projsimo ál tráncese choux,
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