Page 51 - Raccolta amplissima di canti popolari
P. 51
i8 I'RKIUZIONE
lia, la Sardegna с l:i Corsica furono con- Dalla gnnlilezza del Tommaseo (7), ten
giunte in iinica amministrazione — trium go due canti sardi, i quali serbano del si
provinciarum— e ne furono Razionali Eu- ciliano le lerminazioiii in и , come lurcu ,
frasío, Genilo, Cnllepio (1); gli arabi sog- тоги, tesom , e la doppia dd . svrbaddu,
giornarono in unte tre le isole (2); nel IJ38 vera caratteristica del liuguaggio insulare,
il noslro Eiizo ebbe la Sardegna a sno re com'é il si ilell'universale italiano. Sentón
gno: e, quasi per seguiré alíatto le fasi del- essi ancora del portoghese e dello spagnuo-
Г isola nostra, nel 1676 una colonia di mai- lo; e certo la prossimità, le migrazioni e
iiotti ne oecupö la parle occidentale , che i соmmerei ban cagionato il tramcscola-
Paomia si chiaina (3). Queste probabilineu- monto di favelle e costumi. E qnesio sag-
te sonó le fonti primigenie e secoudarie gio basti a conoscere I' omogeneità délie
ilella favella , che in Corsica , Sardegna e due favelle, la quale testifica quasi la con
Sicilia si adopera, la quale montre è tri- forme fortuna délie due genti. Né quolla
forme , ha molió in se slessa di análogo, che leggesi nel Tommaseo, è la vergine lin
с multo piii nelle termiiiiizioui. L'ho io vo gua de' eorsi , coin' egli medesinio confes
lólo dire insulare per i rapporti di queste sa (8) , perché i pubblicati canti non rac-
Ire socie provincie, come le disse Gotifre- colse dalla bocea del popólo, ed egli vi mu
do; non più socie con l'impero d'orienté, lo le desiiieiize ; ne anlichi canti evulc.i ,
ma bensi con la nazione italiana , della lalchè possa ennoscersi la primitiva purez-
(|iiale la natura le fece parle e propugná za, la quale di giorno in giorno va corrom-
culo (i). A quando a quando a me sembra pendosi, como lamentara il Viali al RatTaeli
correré il siciliano Vocabolario, quando per- scrivendo (9). Siccome è indubilalo aver
corro quello del Nannini, che le voci sar grandemente infinito la sveva doininazione
de registra , in grande parte cognate alle л reiidere uniforme al noslro l'idiotna della
corse; o quando ripeto i canti di quel po terra ferma napolitana, come sopra ceiinam-
pólo fra cui sorse il pin grande de' capi- nio; non è iniprobabile che essendosi ver-
lani e de' tiranni e de' flagellí del mondo. sata in Sardegna , e per conseguenza nella
prossiuia Corsica, copia infinita di siciliaui
CASTO COUsO
de'nostri eserciti nelle guerre della casa di
Santissimu sacramentu, Soavia, quando la lingua nuova cominciava
Dolci virgini Maria, a ingentilirsi, l'esempio della corte , de' re
Datiini grazia e favuri poeti, e delle migliaja che Ii seguivano, im
Ch'io dica ciocché burria, presso le abbiano il nostro marchio, e cosi
Purch'iu canti lu me dolu abbia serbato l'acquisita fisonomia (10).
La inia pena acerba e ría. Per Malla aggiungo quaiito testifica il
FuIci , cioè, che basta leggere la Dottrina
ALTno
cristiana in maltese , ove si trova Paulu, ,
C.ioja di cori sempri ti ho cliiainattu, Viiiccnzii , Gloriosissimu San Paul Apo-
E per amari a tia soiu sordu e multu; stlu, , Spirilu Sanlu, pirsuni divini, ftdi,
Patu pin clii non pati unn dannattu, ministeriu, miraculi, Maria Virgini, Lxm-
Sto in didr' (•>) inferno e ti duminnu aiuto. bn, Predicaltiri, Cristu, Angilu cuslodiu
Oh, ingrata donna, e pirchi m'hai burlatu. proscimu ec. (11).
К chistu pettu parchi l'haï farulu ? E qui mi ferino, e non voglio anntmzia-
E medги essiri amanti, e non anntu, re in questa Prefazione le mie convinzïoni
Ch'essiri amanti amala , e poi tnuluto (f>). ed ipotesi sulla autichissima comune origine
(i) Cujacius ad lib, i , Cod. Inst. De suseeptor. s. iî>6. Le Stesse geuli popotarono o qucsla e quel
Gothofrcdus ad 1, unie, endice Theod. de Com. divid. le i«oie.
Johannes de Joanne , Codex diplomaticus Siciliae , (S) Didr', vale nelC
p. 4, i>, «o et 4-Gj- (G) Tommaseo, Canti Corsí: e ic un canto di Pa-
(я) Kaninoldi, Annali musubnani. lazzolo:
(3) Тогашачео, Ciinti eorsi, p. 35(- Alcg^hiu esseri amanti, e 'un siri rmiatu,
(4) Cesare lialbo , operoso iuvestigaloce dclla no D'essiri amanti amatu, e poi traduto.
stra istoria , qtianttinque ostilo л Sieilia per eertc
sue fisime, eredc che ció arvenga, perché (son sue (-) Leltera dita da Firenzo д 3[ oltobre iS4-7-
parole), qiie-te appunlo furono le sc Ii degli anliclii (S) Iri, p, 56 e 57.
popoli itili e sictili di l'arnij;lia ibi-riea ; come in (9) It¡, p. 3S.
Sardegna, antica e morlern.i sede di liguri , si ser- (10) Quantunque il Tommaseo italianizzi il corso,
bassoro e sí serbino piii che in nessun luogo forse pure sono innumerCToli i Tocabili siciliaui in quei
le Toci, le di'sineiui-, i su.mi latini etc. La sua opi- Canti. Ле siano esempio: tultu, pettu, stillettu , vi'
nione assai conforta la niia di già scritta non po- tu, paractisu, manen, tortu, vilîanu, о per /«» di-
chi nnni prima е!Г c¿;li aresso pubblicalo quel pre- cendo: " J'ocu, :i eireondariu , etc.
aioso Soniniario. (îop-i+.ja).— V. Kiebulir torn, «i (11) Opera cítala, p, 171.