Page 46 - Raccolta amplissima di canti popolari
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V. DELLE D1FFERENZE DELLA SICILIANA ECC. 43
dell'insulare con l'itaüana favella, registrar cedda, Idppara, lemmu , maidda, v.arza-
si donebbero i parlari, che i siciliaiii tne- ponu, matélacu, scaliari , schifiu, strum-
desiini lengono quasi a vile, с sono intanto mula, scifv, tumazzu , a ghemmefi, tup-
(iori, che olezzano nelle pagine venerate del puliari, petra etc.
liiion secólo; come dui tanti, qualtru, sei, Sono arabi; bagaredda, dugana, favara,
aiMí etc. tanti; non fari muttu; non aviri funnacu , garifu, gebbia , giarra , gium-
tki fari; ruliri mali; non aviri tien«; a- marra, maramma, margiu, scibba, sciar-
tiri niwmu; ittari di fora; turnari d» ca- ra, zzammara, zagara, zibibbu, arcova ,
tt: agghiultirisi,na cosa , come ingiiiria tanfu, capurraisi e rat'si, anfa etc. Ebrei
alfronio etc. e qnesli e mille altri sono nella sono: baganu, co]fa, 'ntaraddari, catascia,
Vita di s. ZanoDi, Fra Giordano, FolcheUo mattuna, truscia, tataranghiu , camarru,
da Romano, liuccaccio, Villani, Cavalca» с barbalacchiu, arrazzacaniri, taccuni, ca
qiiindi in Machiavelli, Salviati , Caro, Da- lía , fustainu etc. Di questi ospiti pacifici
Tiinzati , Cesari etc. E per ultimo dovreb- e laboriosi , espulsi per errore с ignoranza
bein registrarsi i |>roverhii di entrainbi i de' tempi, solo ci sono rimaste poche tracée
popoli ; ma la prima è si vasta opera da nclla lingua, e il dolore di averli perdiito.
naneare la pazienza di qnalsiasi leggitore , Da' francesi abbiamo: arruzzulari, ntama-
e h seronda è slata iniziata dal signor Vin- ri, urcéri о bueceri , carrnteddu , trinca,
Cfino Scarcella da Messina (1) , sepulto da liippu, arrunzan, run, baullu , pitturina,
tanti altri illustti letterali dell'isola. Da que- nrrusciari etc. E dagli spagnuoli : toitari,
sli legami vnsli e iinmutabili congiungonsi il abbarcari, sustari, suppuppa, staccia, ar-
loscanu e ¡I siciliano idioma, pííi che dal rassari , sgarrari , rimazzari , scursuni ,
filo di un n'ime, come avvertiva il Tomma- lastima, ,gana, gnignaria, sagnari, maga-
seo (á), allorchs su' monti di Cutigliano, in ru etc. É qui da ricordare essere in lutta
un'ostoria , in bocea dell' incolta Beatrice, Italia voci i'braiche, greche, spagnuole, fran
nnveniva i metri , che i noslri poeti e re cesi ed arabe, le prime delle quali proba-
Manfredi usarono al dugento , quando Г 0- bilmente le vennero dalle dominazioni e co-
relo e Palermo eran ГАгпо e la Firenze di lonizzazioni slraniere; ma le ultime, le ara
Juba. be, cioè , le vennero comunícate dai sici-
liani, i quali furono asserviti dagli arabi per
circa due secoli, e anche dopo la conquista vis-
sero insieme ad essi. Ma corne equando ciö
DELLK Dlr'FERENZE DELLA SICILIANA avvenne? Questc trasmigrazioni non posso-
К DELLA ITALIANA FAVELLA. no ancora, ne chiarirsi , ne detenninarsi ,
perché ancora non abbiamo storia, e storia
llopo aver accennato le parti in cui si non avremo finché non avremo diplomática,
auicinano la siciliana n la italiana favella, e non saranno ordinali e pubblicati tutti i
è mestieri segnar quelle in cui difTeriscono, prolegomini storici.
onde cosí poter ineglio conoícere e assapo- Altra volta toccai delle differenzo del si
rarv i i.anli popolari. Sonó esse matcriali ciliano e dell'italiano; ma ora estimo oppor-
o logiche; le |)rime di vocaboli provenienti tuno distenderé alqnanto quelle che allora
da'puuici, greci arabi , ebrei , normanni , segnai di volo e in una ñola (3). Oltre alla
»pagnuoli; le seconde di leggi grammaticali: pronunzia, alla prosodia, all'orlografia , in
delle une с delle altrc brevemente diremo. parte diverse , nel nostro alfabeto abbiamo
A' greci noi dobhiamo parle di nostra una leltcra dippiù, il I. venulaci dall'Africa.
lingua , e fastidioaissimo riuscirebhe darne e inolln; le seguenii differenze grammaticali.
uno speccliio completo. Pasqualino с Vinci I nomi proprii in siciliano non amano il
provvidcro a qiiesto; a noi basli ricordare plurale, come nell' italiano.
esser greci: siddiari , enea, caeca, span«, I nomi degli albori in Italia son maschi-
atea, arricà, ápulu, amminnaliri, ammag- li , e quelli delle frutta femminili ; fra noi
ghiari, allifliari, catojo , cocula , abbrivi- quasi tutti maschili e gli uni e gh altri ,
>ciri, abbraari, addiccari , abbnjari , tio- tranne eccezioni, come nesptílo, nwi, fiiu,
»laiu, anlmulu, bummulu , сотри, ciara- olivo, cnstngnn etc: si diversificano agginn-
mili, ciminia, cofinu. crafocehiu, dammu- gendo pedt al nome dell'albero: cosi pedi
гн, ddisa, patanga, jermitu , caren, lan- di pignu, pedi di piru etc. In pochi coniu
(i) Adngi, moUi, proTorbii , e modi prororbiali, coprnfi. Rngionnmento pronunùato il g aprite г '■'■-
ton la corrispoudinza de' latini , dcgl' iMiaui etc. noirAccademia di Scienze с I-otterc di Palermo, e
Urtiina, iS^6. puhhlicato DeirKffcmeride licilinne t. 18 p i47; e
(t) t.anti Toicani, p. 7. che or riproduco clargalo e rifollo.
(J) Delia liriliana favella, ite'iuoi lciiici o lejsi-