Page 42 - Raccolta amplissima di canti popolari
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IV. DELLE ATTINENZE DEL SICILIANO ECC. 39
Vila di Cola di Renzo : In una soa terra Siati per state. Vita S. Caterina : Stali
(tonne era paladino. ne largo caritativo spiritualmente come é
fíucire per dovere. Dante da Majano: detlo.
Míe »'io avir dovirc lo mperiato. Яш tamo per su remino. Valga per tutti
E tullí i suoi derivati doviíe , dej , dovia, Г esempio di Dante nel Sonelto í Guido ,
dovrite, dovissi, dovuto, per dovele, devi, vorrei che lu e Lapo, ed io etc.
dovea, dovrete, dovesse, dovuto. E quivi ragionar seuipre d'amore,
Du e dut per due. Tominaseo, Canti to- E ciascuna di lor fosse contenta,
scaiii p. 43: Siccome io credo che sariumo noi.
E du servi d'àmor languir facete. Essenno per essend«. Cronaca di Niccolo
Кra Guiltone, let: Se allri dut si forte aino- di Barbona : Essennosi approssiuiali Г una
re loga, che de'dui cori fa uno etc. E cosí parte e l'altra.
Bembo, Casliglione, Caro, Cellini in prosa, Fari per fare. Ciullo:
•.' in verso il Boiardo, l'Ariosto, etc. Se i tuoi parenli trovonmi,
Emo desinenza della prima persona plu- E che mi posson fari ?
rale delta seconda conjugazione. Brunetto E quindi faci, facemo, fazzo, {ami, faino,
¡liini: fano, facía, facivi, faeiano, facisti, face-
Se noi due nomi averno mu, fazzu, facessi, facissero, farave, fa-
Quasi una cosa semo. oenno per fai, facciamo, fo, fa, facciano,
I'ante: Per tai difetti e non per altro no fauno, facea , favevi , facevamo , facesti,
Semo perduli. facemmo, fecero, faccia , facesse , e farei,
Eo per to, sic. eu, ¿ lego de'lalini. Fra facessero, farebbü, faceudo.
Ouittone: Ne solo i siciliani , ma li usarono tutti i
i " non cher già come pare m'amiale. toscani, e per brevità tralascio gliesempii.
Essore. St're, sic. «tri. E сопите in Si fort per uccidere—Franco Sacchetti nov.
cilia: avtmu a siri, dobbiamo ensere. Vila 98. Facendosi una vitella grassa e bella
'li Cola di lienzo: llavemo tullí sire roma etc. E Dante , Purg. с V , parlando della
ni. Queslo sire è iroucamenlo di essire. morle di Jacopo del Cassoro ucciso dai si-
&t per sia. Fram. st. rom. Cúrala di lanía carii di Azzone d Este , dice: Quel da Este
inferí» i Ule , tfinne siguore. — Cioè ne sii. il fe far. —íNoi couiunenienle per significare
Est per è, alla latina luttora vive in Sici la morle di qualcuno: si tu ficiru ; e par
lia,-« uieglio in Messina. Hiualdo d' Aqui lando di aniuiali: faremu lu porcu etc.
no: Poiché tal este l'aniorusa vita. Fiore femenino, conn- in Sicilia, ta sciu-
Ем per è. Trattalo virtù mor. Lo primo ra. Dante da Majano: La flor d'amor veg-
uiestiere di crudeltate si ene che Г uoino gendole parlare.
non dee fare lorto altrui. Come ancora »iti Futre per fuggire. Storia rom. Volendo
)<er siete. Crou. di Manlova : Come or voi /'utre, stramazzao de cavado—Vita Cola di
stti. Parimente si usa, jera per era o ero, lienzo : Donne si eia parluio de Ноша , e
tramo per eravamo; trovansi spesso negli gia fujenno.
antiehi , e ancora in Dante , Inf. 3<J. purg. G iramulato in С alla siciliana. Giov. Vil
3¿, etc. lain:
Fomo per fumino. B. Jacopone: Ma fecerlo per non perderé il naw'car«.
guando in lui fom hattizzati. Dante:
í'mIí per {osle, Pulci, Morganlc: Л ripa al mar di legni lor non sani,
Pero se cosí fusti e voi ed io. — Fior. di Che navicar non ponno.
*• Franc. Voi fusti cibo dell' eterno re G. G fu tolla i:i molle voci alla siciliana.
Cristo. Matleo ltir.ee>:
Fora per sarei, sarebbc. Petrarca: • . . . che andar di male in peto
Misero esiglio! avvegna ch'io non fora Come face'eio—diveiien geioso,
D'abitar degno ove voi sola siete. —Tasso, Che se voi perdo, e voi perderé preio.
Aroinla : Ben fora la pieli premio mag- Onesto Bulognese: Tanto coniro me pota
giore. Репа niurtale.
Eoro per furono Dante; Granne per grande. Fram. di st. rom.
bd esser mi parea là dove foro Lo fuiere era granne—B. Jacopone: Li mei
Abbaiidouati i suoi da Ganiínede.— Tasso G. fatti son si granni.
Nell'isola di Francia eletti foro. I per e, a. Non pochi verbi e sostantivi
Sarano per saranno. Diltainondu: e ngsrettivi anticamente terminavansi in «,
Ь se non che di ció son veré prove a differenza di ora che si chiudono con IV:
Per piu e piú autori, che sarano ancora la instilare с la italiana favplla non
P« i miei versi nominati altrove. erano ben distiute. fie reohoreuio pochj e«