Page 37 - Raccolta amplissima di canti popolari
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allora innumerabili, e quei che sotto il nome L'autorevole e profonda sentenza del Fo
di guelli parteggiavano in favore de' papi, e- seólo pone meritaniente Pier delle Vigne so-
rano per lo piil uomiui, a' quali il trallico pra tutti i suoi contemporanei , ma Dante
avea procúralo ricchezze, con le quali s'era- accordava questo primato a Guido delle Co
no fatti demagoghi poteati nelle loro rispet- lonne , e a mió sentiré , nella ragion poé
tivo città. Ma pochissiiiii Ira si fatt' uouiíni tica costui soverchiava il noslro (Iran Can
attcmleano alie letterc ; mentre i gliibcllini, celliere. Allora noi fumino I'ltalia; ed Enzo
che sosleneano i diritli degl'imperatori, era- e i due delle Colonne, Ruggeroné, Ranievi.
110 nobili per nascita, aristucratici per sen- Arrigo Testa, Inghilfredi , Stefano Protona-
timeiilo e per sistema, avvezzi sin dall'in- taro, Mazzeo ilicco, ISolar Jacopo, Tomniaso
fanzia a una educazione liberale;—e sillatli di Sasso, Nina etc. poetavano con pari Ы
individui quando allendono alie letlere , le esquisita leggiadria e crearouo la lingua, lo
propagano prestamente fia i loro concitta- stile , i melri della lírica italiana. Su que-
dini. s4o nobilissimo argoniento a me non resta
Anzi il favore che la poesía godeva alia ail aggiiingere che la lingua parlata dalle
corte di Federico era in quei tempi nella Alpi a Reggio e nelle isole adjacenti , ha
opinione di molli scrittori guelíi una prova avuto tie grandi ère. La primae anleriore
evidente della dissolutezza de'costuiui e del- а Нота e di essa abbiaino paríalo; la se
l'empieta di Federico e del suo cancelliere: conda cnmincia a'tempi di Нота (Festus in
che Pietro, come il suo eignere compoueva Hilingues) e termina con l'impero, quando
canzoni. E Federico doveva essere un prin si laiinizzarono il siculo e l'etrusco; la terza
cipe veramente magnánimo, perché, essundo ha origine nella decadenza romana e si com-
poeta egli stesso, si eoinpiaeeva di confes- pie nel secólo XII, quando i siciliani all'e-
sare che i vetsi del suu ministro erano mi poca normanna la heuscilarono, e poi nella
llion de' suoi: Federico nondi.neno , e suo sveta la ingentilirono, e Dante Alighieri ne
liglio Enzo, considerata l'infanzia della lin fecc la favella nella quale gli angeii inneg-
gua, destano qui e la ne'loro versi grandie- giano a Dio. Perché questa lingua divenisse
sima nnimirazione. patrimonio dell' universa Italia , vi abbi-
L'impresa che noi riguardiamo quasi più sogmivano Roma, i Cosari, Dante; le tre
che uinana, di creare una nuova lingua let- pin grandi polenze dal cielo concesse alla
leraria, fu avánzala e consúmala da Dante; terra.
ma riescirà meno maravigliosa per chi con II giorno di Dante fu precediito dall' au
sidera che non fu incominciata da lui, ma rora , e questa dall' alba : aurora furono i
che egli fu incoraggiato in si difficile via piiOti siciliani sopra iletti e come lui ghi-
da' pooti che lo precedettero. Pietro delle bellini; ma l'alba che li avea preceduto, era
Vigne fu certamente il primo, se non il ínag- stata rischiarata da Ciullo e da' pooli suoi
giore, cenl'anni innanzi Dante, e in vn'epo- conleinporanei e antecedent , vissuti sollo
ca in cui gl'italiani parlavano un gergo la la dommazione normanna, de'quali chiara-
tino mutílalo nelle sue terniinazioni, с im- mente parla íl üuli nello squareio da noi
barbarito da parole e frasi e pronunzic in- riferito di sopra. La disfatta toccata al ma
trodotte da' popoli del nord. II gusto cor- gnánimo Alanfredi ne' campi di Denevenlo,
retto, l'orecchio musicale di Pietro lo aiu- I' usurpazione angioina , la palingenesi del
tarono a Irascegliere le più schielte parole, Véspero, la lunghissima trentcnnale guerra,
a legarle con frasi eleganti e a collegarle che si trascinö dietro quel famoso loc.co di
nella misura de'versi in maniera che fosse- squilta, il disordine in cui si trovo la sici
ro proferite cou rolondità с melodía. Egli liana monarcliia anche dopo raequistata la
ha inoltrc il mérito di avere invenlati molli sua vilale indipendenza; estiusero le leltero
nuovi nielri di canzoni e stanze diverse da appo noi , o tomata la tranquilina puhbli-
quelle nsate da'provenzali, e particolarmen- ca. ci Irovammo inondati di aragonesi e ca-
te la breye composizione conosciuta in tulla talani , e quasi non piii italiani. Lottere o
l'Europa con la denominazioiic di sonet- política sonó indissoluhílí. Perianto noi ci
to и (1). alfretteremo a vaheare Г época aragonese o
(i) P. iSq o segucnli I. c. с lelto loscano dirento lingua illustre in Sicilia; a
Л conforto di qunnto sentenriava il Foseólo , mi t ehe tpiindi trasse da <[uest'iso1a il principio delle
i bello aggiuugere l'opinione di V. Giobcrti sull'o- i nohilta e della universalita ehe fauno di osso la
rigino della lingua « îetternturn italiana: t Ln let- s lingua n.izinnalc. Kglí è altresi fuor di duhbio
* li-rntiira italiana naeque raramente in Sicilia, egli К che i dialetti siciliaui sonó alfioi a quellt della
* dice ; non cosí la lingua, a ng"r di frasi' ; giae- i peniaula, i Apologia al Gcsuita moderno p. ¡i'j
* chó la lingua italiana non è allro ehe il dlaïet- Brussullc, iS4S.
4 to toscauo. Ma egli é pure vcrissiuio che il dia-
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