Page 20 - Raccolta amplissima di canti popolari
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II. DELL' ANTICHITÀ E ORIGINE DELLA LINGUA        47
    una stessa madre , e che poca differenza  naturali terminazioni — Gongetturö il Ma-
    dovette trovarsi un tempo Ira linguaggio e  zoechi ( Comm. in Tabul. Hemel, p. 488)
    linguaggio.                        che la lingua osea cessasse all' época della
     ■ Per parlare più esatlamente , Г antico  legge Giиlia emanata nell'anno 663 di Ro
    idioma itálico dovrebbe distinguersi in due  ma; ma parecchie iscrizioni tróvate a Pom-
    Crinripali diramazioni, l'osco n l'etrusco(l).  peia ci fanno conoscere che quell' idioma
     ' antichissimo osco si parlava generalmen  viveva ancora nella voce del popólo più d'un
   te dalle numeróse popolazioni, che occupa-  secólo e mezzo dopo , cioc al tempo del
    vano più délia meta délia penisola , inco-  miseiabile caso di quella citta».
   ii.inciando dalla Sabina (2) sino al mar si  E qui da ricordare ciö che dico Fre-
   ciliano. Usavano i sabini un dialctlo cosi  rel (4) essersi tripartiti gli etruschi , cioè
   affine con Г osco, che per us&ervazione dei  nella Toseana, nella regione del Po , nel
   gtammatici, molte voci aveano lo stesso si-  la Campania ; anteriormente i siculi eran-
   guificato nelle due lingue ( Varro , l)e lin  si estesi nel territorio elrusco. E ehe i si
   gua latina, VI, У); conformity che a mara-  culi del nome di Frachinia ( corrompu
   viglía conviene con la storia antica , ove  d' une autre façon par les sicules, ) ne
   accenna la propagazione di più colonie Sa  avean fatto Terracina (5). Cosi imperato-
    bine verso Г Italia inferiore. II dialetto dei  re, multa , orso e varie altre voci vissute
    marsi avea voci coniuni con gli ernici ed  neir Italia anteriore a Roma, ancor suona-
    i sabini ( Festus, in Hernici, Servius VIII,  no vive nella terraferma e ne!P isola (6).
         all' islesso modo die in qucllo dei  Quando l' antico idioma italo peri con la li-
   volsci. noto per una insigne lamina tro-  bortà, fu esso conservato dal popólo, essen-
   Tata in Vclletri, si riscontrarono vocaboli  do la lingua, come ben disse il Micali e di-
   osci, ed altre proprietá di parlare cmifor-  moströ Muratori, uno de' più forti vincoli
    uii all'ctrusco. Generalmente i campani, i  che siringa alla patria. L'antica semblanza
   saniiili, gli appuli, i lucani, i bruzii furo-  di essa, è afl'atto simile alla presente; una,
    no popoli di lingua osea , come apparisce  di varii dialelti infurmata; riiiniti, confiisi
    ал lutta certezza nella sloria, ne' gramrna-  crearouo la latina, che domino la penisola.
    liei, e ne' monumenti. Nell' idioma stesso di  Essa fu indígena qiianto le aquile roma
    Etruria si notavano, secondo Varrone, voci  ne ; Livio Andronico, Nevio e gli scrittori
   eomuni col sabino per la naturale affinilà  posteriori cominciarono a grecizzarla. Ti-
    di quelle lingue. Maggior conformità si os-  rone, il dolió liberto di Tullio, diehiarö
   serva scambievolraenle fra l'etrusco e Г um-  che i priini romani tardi conobbero il gre
    bro, se non voglian dirsi uno stesso idioma,  co. Teteres romavi graecas literas re-
   Jopo che i rituali di Gubbio han tollo ogni  sciverunt , et rudes graeca lingua fue-
    incertezia sulla somiglianza di quei dialelti  runl (7). I siculi non si accostarono a' gre-
    e la natural derivazione da una lingua do  ci, se non dopo la loro immigrazione nel-
    minante. Piló intanto considerare il filo  Г isola, e quand' essi qui giunsero, la loro
    sofo (¡uale intima corrispomlenza passi Ira  favella, madre del latino , era già bella o
    Г idioma e la storia, che ovunque ci mostra  fórmala.
    popoli provenicnli da una stessa Stirpe. Lo  I] non essendo cbi possa sospettare con-
    sindio più accurate dell' antichità ci lia fatlo  generi le favelle greca ed itálica , non mi
    scopnre una maniera uniforme di scrivere,  distendo a niévame le differenze caratteri-
    ed una certa regolarità di sintassi, indizio  stiche, principalmente aoristi, dual;, decli-
    Don equivoco di lingua bastantemente afli-  nazioni, e tralascio le investigazioni delle
    nata per quei tempi. La direzionc della  traccie di essa, e delle testimonialize, che
    scrittura erada diritla a sinistra, Г ortogra  potrei desuniere dalle opere siciliote, e pre
    fía tralasciava ad ogni consonante la sua  cipuamente da quelle di Teocrito e Diodoro,
    focale ausiliare, usavan le aspirazioni, am-  e qnindi mi formo all' época romana (8). —
    m<4levano varii dittonghi , accorciamenti ,  Svolgendo i voluiui , che teslificano della
    trasposizioni, e per brevita di scrittura co-  lingua e della sapienza del popólo re, rin-
    ttuinavano sopprimere le finali delle vo  vengonsi tre linguaggi adoperali e fra loro
    ci {\¡), che si proferivan con proprie e con  difiormi, quanlunque originarii da único

     ti) Il líenlo era tffioe e partecípava o li com  (6) Micali, p. no.
    pre»* entrambi.                      (7) Aul. Gell. VIH, 9.
     Ia) Centro del paeio de'iiculi.     (8) Per le fiiiologiche attînenze <*• dieerole rîcor-
      3) Coi! Jamtil, iniece difámulo,  daro non poche colonie prêche ciieni fermate >ix
      K) Ontrei, Pari« 1796) t. 4, p. 2-Í7.  Italia a conuuciar da quella di Cuma.
      *)  Me-
       Vi«o, Opere — Canti Popolari siciliani — Y01. 11.            2
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