Page 17 - Raccolta amplissima di canti popolari
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             riguarda la siciliana , seenerô brevemente  antichi (Dionisio I. 16); Plinio ricordö pure
             quel die stiiuo qui neccssario a delernii-  come loro vetusle possession! nel Piceno, i
             narne Г origine.                    tre distretli Palmense, Preluziano e Atria-
               A dir breve mi basta cennareG. B. Vico,  no, d'onde íu им,, caeciati dagli Uinbri. Lo
             luce dell' unían genere, avere scritto nel §  ingrandímento de' siculi, che in tempi si
             XXXV del libro 3." delta Scienza Nuova:  oseuri compariscoiio nell' isloria già formata
             le radical! della lingua latina tulle natie  in corpo di potente nazione, puù dare uni
             del Lazio, non dovere della loro origine  qualehe idea della figura che i'eeero antica-
             nulla affatlo alie lingue slrauiere, c¡5 che  inenie: luttavolta niun' allia ncordevole me
             egli profondainenle coiuprova. L' etrusco ,  moria ci e rimasta, fuor di quella délia lur
             oseo ed Ítalo esser più anlichi del greco o  decadenza e rovina. Л delta di Dionisio
             lidio. Leigner di Losanna poclii anni or  (I. 1, Iii), le guerre che in quel fatale pe
             sono chiariva con docuinenti la soniina  riodo animosamente sostennero contro gli
             dilïerenza tra Г oseo e il greco. Dionigi  Umbri, furono le inaggiori e le più ostinató
             d'Alicarnasso, ancorchè greco , rigellô la  che si fosser . sum allora vedu te—Troppu
             opinione che gl' i Ulli provenisserq da co  deboli i siculi per resistere a una si pó
             lonie greche , anzi afferma nulla avère fra  tenle confederazione , veiinero final mente
             loro disoiniglianie nella religione , nella  espnlsi dalle loro sedi, e respinti verso il
             lingua. Erodoto indica che gl" itali avevano  mezzodi dell' Italia , ove tenlarono invano
             un linguaggio estraneo a' greci Le sette la  ili esser soecorsi (1, 2i). Fatti audaci dal
             vóle eugubine seoperte nel 1436 irovansi  la nécessita, risolvettero di vaheare il più
             scritte cinque con alfabeto etrusco, due vee-  strelto passo che fra Г Italia e la Sicilia
             chio latino: non eian due favelle, eran co-  vi fosse onde cercarsi una nuova patria in
             muni, anzi affiiii, e con esse parlavasi al  quella isola, ove, seconde noi, immigrava-
             popólo. Fra gli antichi abit.itori del Lazio  no. 1 sieuli slanziarono primeramente nel
             primeggiavano i siculi, о itali, che val lo  la parte orientale, poco avanli abbandona-
             stesso, essendo italo variante di pronunzia  la da'sicani, a motivo délie spavenlose eru-
             di siculo — di cio tutti gli storici conven-  zioni dell' Etna. Ma il bisogno di provve-
             gono, e del numero dismisurato di quei po-  dere alla propria sussislenza, svegliù si fal
             poli ne accerta Tucidide.           tamente lo spirito bellicoso di quelle gen
              Nel dispor la serie délie antiche rivolti-  ii, che , respiugendo da ogni parte i sica
             zioni italiche — disse il Micali t. I, p. 99,  ni, otleiinero di esser riconosciuli signori
             Capolago 18.42 — tocche dagl' istorici non  di tullo quel paese, che avevano acquisla-
             si trova più alto principio di quelle de' si  to con le armi. Con tali vantaggi perma
             culi. Dionisio nel linguaggio favorito dei  nent del dominio e della forza , i siculi
             greci, li chiamô gente barbara e indígena  divennero poseía si preponderant! nell' iso
             del Lazio , lo che eselude evidentemente  la, da invadere tulla Г autorità , e dare a
             qualunqiie provenienza straniera. Varrone  quella il proprio nome (I).
             L. I, VI, Kl, conferiuô la provenienza dei  Tucidide, narrando l'islesso falto , sog-
             siculi dal Lazio, ut annales noHri veteres  giunse che passarono in Sicilia inseguili da
             dicunt. I'linio, III, 5, Solino c. 8. e Ser  gli osci, il cui nome era talvolla preso nel
             vio XI, 317, parlarоно del loro dominio  seiiso generale d' italiani. L' emigrazione to
             antico. Non fu il loro territorio rislretto  tale di quelle genli segui, seconde Ella-
             al solo circondario del Tevere, ma si eslese  nico di Lesho e Filisto siracusano, un se
             in inolti altri Inoghi d' Italia ancora. Le  cólo circa avanti la caduia di Trola
             parti dell' Appennino, ove poi sorsero Fa-  E Niebuhr (I. c.) dicea: gli scrittori ro
             leria e Fescennia, città toscane, fecero parte  mani riferivano che gli antichi abitanti délie
             del loro dominio ( Dionisio I. 21,), di cui  rive del Tevere inferiore, erano siculi, che
             sussistevano altre notabili tracce a' tempi  abilavano Tivoli, Palería, e una moltitudine
              (i) Niobnhr opina /¡iraní e siculi, valer lo etosso  Mullcr, istoria universale, cap. XIV.
             como Acqiutni cd Acquuli- T. i, pag. i56, nota,  Sccoudo Dionisio di AlicarnasBO—Antiq. Rom. I*
             5oS. Per roo la genrsi de' popoli del regno d' Ita  6. II—l'oracolo di Dodona avea detto a'pclasgi: an
            lia, como oggi la considerianio, 6 la seguentc: ata-  dar/tero alia Ierra de'sicoli, e propriamente a Co
             lanti, pelasgi, ciclopi, sicani, siculi variamente o-  tila dcgli aborioini, ove Fisoletta on'leggiava; che
             migrati e inunigrati rannodantisi fra loro. Questa  portati da' venti ad un'imboecntura del Po, denomi-
             gem-si è qui lemmatica , largamente esposta nella  nata Spinclo, lasciarono le sattere e un presidio, si
             Prolostosi.                         avviarono per l'Umbria, с superati i monti, giunsr-
              (a) 1 siculi, caeciati da' pclasgí o dagli abori-  ro al Vclino, от'era ondeggiante Pisolelta di Cotila.
             gini, lasciarono I'Italia с si riunirouo alia tribu  Ivi si formarouo , pattitarono cou gli aborigini, »;
             do* sicani, a pib dell'Etna nell'isola fertile, die  congiunli guerreggiarono ed cspulscro i sicoli.
            da essi prose nouie di Sicilia.
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