Page 13 - Raccolta amplissima di canti popolari
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10 PREFAZIONE
che hanno domínalo Sicilia—Se raccolte si monarchi del siciliano reame nel duomo di
fossero le canzoiii popolari dall'epoca gre Palermo, le scorrerie di celebri fuorbanditi,
ca alia nostra, avreinmo manifesto il vero, la morte d' illustri personaggi, i tremuoti,
che annunzio, e mille fatti sfuggili agli sto- le peslilenze, le guerre, e sino gli usi e le
rici, avremmo in quelle consacrati , e di costumanze sociali ; ¡achinando sempre, e
quelli ch' essi regislrano nei loro volumi , per indole nazionale o alia sátira o al rí-
avremmo il giudizio popolare, quasi sem- chiamo de' tempi antichi, a cui son volti
pre relio e severo per l'aculezza del crite gl'indomabili animi di questo gigante, che
rio del nostro popólo, uso per lunga serie popólo appelliamo, e che circa due secoli
di secoli a versarsi in quesle disamine. E di araba dominazione non valsero afar rau-
se ne' tempi presenti non lascia di saetlare sulniano. E ancor oggi i ciechi Antonino
del suo epigramma un pubblicoavvenimento Raffa, Antonino Billeci, e i non ciechi Fran
che gli giovi o gli noccia; di certo ne' se cesco Lanza , Г erbajuolo Antonino Stassi
coli andati, quando partecipava a' civiline- etc. nel tripudio del carnevale , e nel ri-
gozii, fece obielto de' suoi canti, le vitlorie, torno delle feste annue, e in tulte le occa-
le calamita, le vendetle nazionali. £ hen si sioni nelle quali deslasi l'universale, s'in-
atlaglia ai nostri quanlo pe' canti popolari spirano e lanciano canti su' Cinque giorni
in genere PHerder dicea ne' Volkslieder, es- delle feste per s. Rosolia, sul molió Du-
scre questi canli gli archivii del popólo, il mani sinni parra, su Lu scarparu man-
tesoro della sua scienza, della sua religione, giuni, sulla moda alla lion, sul Pallone di
delta vita de' suoi padri, de' fasti della sua Antonio Comaschi, su' Venditori di ambi
sloria, l'espressione del suo cuore, Г im- e terni per la strada, su' Bullacchi e ri-
magine del suo interno nella gioia e nel pian- gulisti di li numeri di lu lottu, su' Marili
to, presso il letto della sposa , e accanto al chi campanu la mugghieri, ecu lu sbraecu
sepolcro. 'nnarreri, su Lu zitaggiu ecu la panza
L'ala del tempo ha cancellato ogni me dijuna ele. (2); e per fino togliendo occa-
moria de' canti popolari siciliani dell'epo- sione da queila maniera di vetture, che
che greca, romana, bisantina ed araba; mu- chiamano capriolè, vedendo gli usi e le vo-
no con sollecitudine di carita cittadina curó ci esoliche annientare le natie, in suo di-
adunarli e Iramandarli a' fuluri: quei canti spetto il Lanza esclamava:
esistettero, possiamo addurne prove e te
stimonialize, ma nessuno ne serbiamo: per Si persi ogni vucabulu
ianto n' è mestieri volgerci a' secoli a noi Siciliauu veru I
più vicini, e in essi fermarci, e sovr'essi Parra, Diziunariu,
estendere le nostre ricerche—Al nascere Li termini fineru ?
dell'italica favella, e della dominazione cli Pirchi ogni cosa amabili
Enrico e Federico Cesari in Palermo, ri- Di nui tantu prizzata,
veggiamo frammenti di canli popolari di cui Si dici a lu cuntrariu ?
si abbia memoria insino a noi. Senza oc- La gorga è tracanciala?
cuparci per ora de' primi vagiti della lin- Non sacciu cchiù riüetleri
ua, seguendo nostro argomento, basta il Di chi, di quantu e comu;
I rano della canzone per Dina e Clarenza Ahi, d'ogni cosa sicula
messinesi matrone, le quali capitanarono Si persi anchi lu nnomul
le donne di quella magnánima terra cen Mancu 'ntra li scurissimi
tro i provenzali (1), a documento di come Tempi di già passati
questo popólo s'inspirasse di amore, di re Sti cosí si sintevanu;
ligione, di poesía. Ed io ho rinvenuto trai O granni, o littirati 1
MM. SS. della Luccbesiana di Girgenli non
Eochi canti liricí e descriltivi su' memora- E la plebe a ripetere , e ¡ ciechi a can
ili casi di Messina del 1672, da' quali gli tare , ß tulti a invocare con isperanza i
storici potrebbero trar giovamento. Che che grandi e i letterati; e quell'aposlrofe nata a
avveniva o avviene fra noi, ha ottenuto un Palermo, in pochi mesi volare a' tre capí
canto popolare; cosí gli alti di fede del tri- delfisola sulla bocea di mille galessieri, di
bunale dell'Inquisizione; le coronazioni dei mille marinan, ed echeggiare a Catania, a
(i) Deb, come egli i gran pídate Л chi Menina tuoI gaaatare etc. Tillani (c. 6a)
Delle donne di Menina Íl) Di tali canti pubblico qualcuno loltnnto, per»
Vedendole scapiglinte se di tutti Toletii tener conto , non bostereb*
Portare piètre e calcina: bero molti Toloini.
Iddio lí día gran traraglia