Page 9 - Raccolta amplissima di canti popolari
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DEDICJL
Quel rimorso mi si accrebbe al vedere i vostri Novelli Canti ispirativi
da questo cielo, al quale dobbiamo i più siiblimi inni di Pindaro (1 ) ; e
meglio alio scoppio delln rivoluzione del 1848, da voi, re, súbitamente
plaudita e salutata con il fervore di un eroe del gennaro (2). Si, in quel-
V ora fatale , illusi e delusi da repubbliche e monarchie, che ci lusingava-
no e osteggiavano, voi solo, non potendo allrimenti, ci incoraggiaste délia
parola; e quando, tradili e non vinti, cademmo, voi solo doloraste al no
stra infortunio.
Oh quanta sangue , devastazioni e martirii si sarebbero risparmiati ,
ove una benigna Stella, invece di un rampollo della mala pianta, che adug-
gib tutta la terra cristiana, ci avesse concesso a monarca voi, già siciliano
per elezione , testimonio e giudice del nostro miserevole stato, voi poeta e
filosofo, pari a' dinasti della casa di Soave ! Mentre noi, esautorati délie
ottosecolari franchigie, isolati e oppressi dalla mala signoria, retrocedevamo
nell'universale progredimento , quasi per incauto sorgeva ncl vostro reame
il Valhalla, miracolo artístico del secólo XIX; Monaco si tramutara in A teñe,
e la Baviera, pel suo buon reggimento, diveniva oggetto di studio e di am-
mirazione mondiale. In tanta universale floridezza, voi solo genio opera-
tore di quei prodigü, lamentavate di non aver reso bella abbastanza la ca
pitale, e i popoli vieppiù felici.
E chi avrebbe potuto prédire quali sarebbcro stati i destini, la prospe
red, la gloria di quest' Una, che Dante appellava egregia nazione, se da voi
governata e protetta? Guai agli stati cui Iddio niego moderatori sapient*.
Senz' essi la reggia è ténèbre; con essi, sole di luce e di vita. Per si faite
considerazioni nel 48Í8 voi foste nei nostri segreti consigli proposto a
re di Sicilia. La simpatía cesse alla ragion di stato ; perché, delibera!i
di ricostituire la nazionalítá italiana con la Casa di Sanoia alla testa ,
to primo votai a che la corona di Ruggie.ro fosse offerta ad Alberto Ame-
dep Duca di Genova, fralello a colui, che oggi eslende lo sceltro dall' Etna
aile Alpi E voi stesso ammiraste di cerlo l atió del Parlamento insulare.
Oggi appartenete all' isloria, la morte vi fu apnteosi , e senza pericolo
di essere male interprétate il mío proposito, o accrescerc il vigliacco esem-
pió di prostituiré al potere la sdegnosa verecondia delle Muse , posso rivol-
gerrni a voi come a' benefici nostri Principi Guglielmo , Federico, o al suo
ben nato figliuolo Manfredi, vostri consanguinei, e nostra dolce e gloriosa
memoria.
(1) Tersi di S. M. Ludovico 1.' re di Baviera , libere versioni dal tedesco del
Márchese Corradino ¿Albergo, Firenze, tipografía di kleide Parenli, I8Í7.
(2) V Apostolato, Giomale di Palermo, 1848, n. 39. Questo memorabile canto fu
composta e spedito da re Ludovico al Duca di Serradifalco al primo annunzio della
rivendieazione delle nostre franchigie.