Page 16 - Raccolta amplissima di canti popolari
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П. DELL'aNTICHItX Е ORIGINE DEI.LA LINGUA          13
    mate dallo studio délie analogie, da' coiiforli I chè non I' immularono lanío da denaturar-
    stund e lilologici, mi venпего assndate dal  la, e spesso vieppiú l'arricchirono gli sira-
    le ricerche del Micali e del Niebuhr , die,  nieri , i quali per essero stati pnchi di
    toro le orme dell' imuieuso Muratori, por-  numero a riscontro de' nativi, poleionu beu-
    lirono la fiaccola délia ragione Ira le tene-  si dilatare la liimua autóctona , variare le
    kre dell' anliehita. Ilali e siculi fur uno: с  pronunzie, crear dialetti, ma non mai ira
    uiestieri qui di notare , come secondo nu  porci la loro. Le acque de' fuirai non ad-
    meróse analogie , sicelo cd Ítalo sieno la  dolciscono i mari, ma invoco tra quelli per-
    utasa cosa ti); siculo ed Halo sonó sino-  dendosi, s'insalano. Avvegnaclié , dicea ¡I
    eiini (2). (Jnesto falto da lunghi anni pie-  Foseólo . non potendosi distruggere la ¡li
    Srntito da' più grandi pensatori, e non con-  tera nazione, ancorchó la lingua illustre dei
    feisaio , o dubitativamente , accentiato da  letterati si perda , resta il dialelto con cui
    qualcheduno , seinbra oramai poter useire  veniva paríala d:il popólo (4).
    J»l nubiloso campo délie ipotesi  e cullo-  (Juesta niia opinioue forsa farà dubilare
    ursi Ira le verità istoriebe oltenute dalla  (jiialche leggitore, ma i più reslii vi ade-
    critica filosófica a dispelto délia saiania di  riranno , rieordando meeo la presente fa
    ilistruggere e deU'allerigia nprezzatrice det  vella non essere francese o nórdica , come
    fomani , délie irruzioiti de' barban , dello  dove in parlare i nornianni , e giá esistero
    incendio e devaslazmne di tanle bibliote-  quando essi conquistarono la Sicilia : non
    tbe, e délia ilispersione degli original и ino-  essere araba, o perciö non ci fu imposta
    iniuienli. Né allriuunli avrebbe poluto spie-  da quei douiinalori, anzi trovansi vestigia
    pit l'unicità di granunatica e di vocaboli  di essa inentre (¡ni rognavano i saracini ,
    in îenezia, Firen/e, Milano, Palermo, Na-  ad onta de* rat i raonuiiienti di quell' épo
    Р<Л, Roma; la conformité délie coalruzioni,  ca linora pubblicati: non essere greca , e
    йе dicono ciclopiche , délia Italia e délia  frattanto essersi mantonuta sotto la domi-
     Swlia; delta, soiniglianza dfl vasell.ime ßgu-  nazione bisantina; e siccome i corintii, i
     l*o al di qua e al di là del mare; del mo-  calcidesi, gli atoniesi non avevano potulo
     *>i scrivere alla buslmfa; délie arnii, del-  iNse.miarc.ela, e all' opposto aver essa tutte
     fcjrti, dei mili etc. etc. Popoli i quali lian-  le seinbianze di quella cbe cbiainiarao vol-
     wcomuni credenze, costutni — com'è slato  gare latina ; mi f t supporre essere deriva-
     ptOTito da molli sapienli (3) — archilettura,  ta da quella degli antichissimi pelasgi, che
    imh, non possono essere diversi di ori-  primi 1 abitarono, com' с disaminato nella
    Ш. Aggiungi cbe lalnne provincie italiano  nostra í'rolostasi. E perché il popólo si
    sono suie conquístale da varie ¿culi bar  lascia meno corromperé delle classi civiü ,
    bare cbe tongamente vi banno tenuto stanza,  oggi dopo tanle migliaia di secoli quello
    tome in Pavia, in Verona; altre da niuna,  del contado toscano e di Sicilia banno con-
    «me Venezia; altre da questa generazione  simili i proverbii, i caí.ti, gli idiotismi , i
    di forestieri, altre da quella, fra cui la Si-  vocaboli. Non é mió intento dettare l'isto-
    f'lia dagli arabi; e ail onta di ció una cs-  ria dell' itálica lingua, a questo abbisogne-
    we la favella del »i in tulla Italia , per-  tebbe un' opera apposita; ma por quanta

    tafaa * la Stirpe no* proprii luogbi o nrllr pro-  e penüole grecbe e ncl continente vieinn, e díede
       regioni. Ed Eusebio scriven : groci e ionii fu-  al maro por lei ulterior* i' noma U'> di Junio. La
     rcBe fi*ti ¿i Giano, latini e ronuipi di Cetli, e siculi  secunda stanzio momentáneamente in Tracia, quindi
    fiHisa, gl' iberi di Tarso.—C. Balbo, dclla fu-  io Italia e diede al marc per ici anteriore il nome
    D« delle scbialte in Italia , optnava : L" genti  di Tirreno..—L'ltalia lu popolntn с in breve tía mol
    bit* , europce e non europeo , ebbcro un' origine  le e varie genii giapcticlic, da' lerroni, sebiatta pri
    *-nmae, asiática, e più о mono vicina aile due eon-  mitiva, suddivisi in t.uirisci, ctrusci, osci, dagl'i-
    vsffi del Tigre e delT Eufrate: la grande, la pri-  berici sudilivisi in ligi o liguri. viteli o ito-lí с si-
    ntÍTt dirisione delle genii o scbialte fu quella  ecli. A cbiarimeuto di queste buie origini lio det-
     **ilaji tra Semitici, Cbamilici <• l.inpetiei, la quale  lato la Proío$tari, ostia Genest dtlla civiltà t'ío-
     • duaostrata ogni dî plú dalla storin e dalla lilo-  /гса, ebe Tara parte dclla presento culletxune ddlo
    Ц>*. Tutte К- genti europce (Irannc i Fenicii с  mic opere.
     *Wgi ) furon > Giapcùche, com' è pur dimostrato  (i) Aiebuhr, storia romana p. 4-**, edix. di Bru
    « tatte le traditioni, tutte le storio, lutte le filo-  xelles, iS;!a.
    "P*. Non tatte, no me"o 1° |>m delle genti Gin-  (г) Ivi p. 69 e 157.
     F*ithe, non imniigrarono in Europa. L'Europa fu  (J) Tra cui a niuno ô serondo il Bidera sici
     i»?01*1» da alcune fulamente delle genti Giapeli-  liano.
       Le prime Tenutc furono probabilmente qucllo  (4) Lesione sulla lingua 'talinna ele. Opere com
     ^ che la Bíbbia chiama Javan e Tliyras, e i Grcci  pleto t. г p. S6. Lt1 Monnier ií»3o: с Poseído or-
     *«*atarono Javonii, Jaonii, o Jonii , o Thirseni o Tir-  mavn il Muratori, cbe ció dimuslra uclla 'i¿ Dia-
     r?a4 1* prima delle quali passú с stanzió nclle isolo  sortazioue delle untiebita itabane.
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