Page 24 - Raccolta amplissima di canti popolari
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II. dell' antichita e origine della lingua 21
Finita; il libeg per Ubeccio, libicus; cor sino a tutlo il XV secólo in mezza Spagna
til da cui cortile , curtigghiu, adoperato G. Cristo e la Madonna eran laudati nella
nei senso di cala per Mascali , Partinico; favella del Corano.
D»h, nell' istesso t'drisi , plurale siciliano La maniera con cui i musulmani occu-
di Duca e Geusi per Ceusi—gli arabi tra- parono la Sicilia, e gli ordini civili che le
mutano la С in G.— Geist, e nome di luo- imposero , contribuirono a consérvame la
fo piantato di questi alberi (1); vineam Rum- religione, i costumi, la favella. Essi , dice
bv, e quest' altro nome è uguale a quello l'Amari, p. 464, s' avanzarono quasi sem-
del ßume Rombolu: ec. ec. E che queste pre da ponente a levante. Combattuto qua
appellazioni fossero siciliane, lo prova l:i e là con varia fortuna per quattro anni
intrínseca indole loro; Г essere slate ante- (827-831) , e ferme poi le stanze in Paler
non agli arabi, come per talune storica- mo , s' insipnorirono entro un décennie
menle e diplomáticamente si prova; 1' aver (831-841) del Val di Mazzara: ove fonda-
ie adoperate i mttstilmani appena qui mes rono lor prime colonie, e trasportarono gli
se piede; Г averie usato gli scritlori bizan- schiavi (siciliani), che coltivasseio i poderi
tini; e che scomparsa la mezzaluna dall'i- occupati. Ne'diciotlo susseguenti (841-859)
sola nostra, dopo ulto secoli si conservano fu domo con più duro contrasto il Val di
Ira il popólo qiiali gli arabi le nomínaro- Noto : ne par che i musulmani prendesse-
Do, e m loro favella tradussero. ro a soggiornarvi, finché Siraciisa teiine il
Or da quesli pochi, ma documentali in- fenuo. Neil' 860 erano tan tí i cristiani dei.
diiii, che potrebbero accrescersi, non i da Valli di Mazzara e Noto, da sorgere solle-
dobitare essersi anche sotto gli arabi man vati contre gl'infedeli. In Val Demone en
tenuta Г insulare favella, senza del che non tro sessant'anni (843-902) non arrivarono
Getui, Rombolu, Pinita Platanu , Grotle, a spnnlar dalla difesa le popolazioni cri
Rumbu etc. avrebbe usato il popólo, e co- stiane ridotte in un triangolo, il cui vérti
Jretto storici с geografi a registrarli, fa- ce toccava Catania e la base stendeasi dai
cenJone a' posleri solenne testinwnianza. monti sopra Messina insino a Caronia. Un
Poichè i miilsumani s' imposessarono di tut- secólo e mezzo dopo (106u) i siciliani ca-
ta l'isola, in taluni borghi e città abita- pitanati da' normanni cominciarono dallo
rono essi, espulsine о scannnli coloro, che stesso Val Demone a repulsnrli dall' isola —
I« lenevano; altre ne fabbricarono di nuo- Il popólo siciliano in qiiell'epoca era di
vo e novelli nomi loro imposero; altre ne viso in quattro classi (ivi p. 469-483), indi-
laseiarono agli antichi e naturali cittadini. pendenti, cioé, tributarii, vassalli, sehiavi.
Da questo ne venne che ove fermaronsi о Le popolazioni indipendenti riteneano i ma-
soli о in massimo numero tramescolati ai gistrati e gli ordini anleriori al conquisto.
nativi, nomi arabi assunsero le città, e le Ma a poco a poco si ridussero queste alie
altre i precedenti conservarono. E quando seconde, cioé alie tributario, le quali ser-
il coltissimo Abdelcadero nel 1852 visito barono nei lor municipii pari autorità ci
Mongibello, trovo tra noi nomi di ¡nonti, vile, con minore possanza. Corne nelle cit
fiomi e paesi arabi, ancor vivi. In quanto tà inilipendenti, cosí nelle tributarle, Г au
poi alla lingua generale dell' isola , rimase torità risiedeva nei municipii : pagavano
la «tessa, o con lievi mutamenti , perché i agí' infedeli poco più poco meno quel che
vineiUiri rimpstto a'vinti eran pochi e odia soleano mandare a Costantinopoli ; questo
ti. Aroiri, p. 'fG9, espressamenle dicea : i tributo chiamavano gezía o Kharâg. Sog-
cristiani trano tuttavia la maggior parte giaceano al vassallaggio le terre prese per
délia popolazionc deW isola. Un popólo forza d' armi o a patli ; i musulmani per
«mquistatore , e vieppiù quando di oppo- non desolare il paese davano Ï aman o si-
st* credenza, non puö immutare la favella curtà; cessava Г autorità política de' cristia
del popólo conquistato. Ne sia prova la ni , i beni dello stato , forse anco del co-
Lombardia dominata dagli austriaci, ciascu- mune, e tutti o in parte i beni eeclesiastici,
no adoperô la sua lingua, ne mai il popó e quei de' cittadini uccisi o iiscili , passa-
lo di Milano parlo tedesco ; ma è più op- vano in proprietà della repnbblica niiisul-
portuno il paragone délia Spagna per lanti mana , e insieme con le terre andavano i
»ecoli soggiogata da' saracini, e ció non o- servi o coloni , che soleano cultivarle sotto
uante conservo la propria lingua neolatina, gli antichi signori. II rimanenle della po-
e solo dagli stranieri prese la pronnnzia polazione continuava a vivare secondo le
rutturale e le aspirazioni, ed è nolevole che proprie leggi e costumanze. e tutti gli uo
(i) Quwti nomi mi vengono riconfermati dfl duc gennaro 1867.
di M. Aman, Parigi i8 dicembre 56 e 3i