Page 127 - Raccolta amplissima di canti popolari
P. 127

124                       PREFAZIONE
            non averli polillo dislrigare ! Dei suoi tre-  glicre io con lieto animo i consigli e le cri-
            dici quesiti laluni irova risoluti, a mio mo-  tiche proficue, qnali mi atiendo da'eortesi
            do, ne' presenil Prolegoineni; cosi il 3 e il  d'Italia, non cosi le fulili e irrazionalí, che
            10: allri mi senibranodi puro lusso.allri di  non giovano nè ame, nè all 'universale.
            disperata soluzione, altri utili , ma e^lra-  А1Г egregio Nigra lio risposlo pacatamente,
            nei al mio scopo.                   e spero vorrá un' allra fiata giudicare Jelfe
              Sarebbe slato piuacconcio che il Nigra in-  opere senza inolto fidarsi di una primu e
            vece di propormi quella litania di quesili ,  fugace lettura, anzi come vorrebbe clie le.
            avesse lolto a chiarire se il lombardo sicu-  suc produzioni dagli allri si giudicasscrn
            lo sia o no conforme a quelle del Monfer-  Egli provoca i loscani a cribrare le mié
            rato; e cosí confórtalo avesse l'istoria con  opinioni,che le loro conlraddicono; mi in
            la filología, com'io a nome di tulla Italia  du'letterati dell' Arno ne atiendo disamine
            pregava ¡illa pag 62 dei Prologoineni. Ma
            non diffido ollenere queale delmidazioni  Degne dclla gentil torra del fiore,
                                                      Albergo di eccellcnia o corleáis.
            dalla di lui cortesía, essendoini ignoli i dia-
             letti di quelle nobilissime e gloriose pro-
             vincie.                                                   b. «IgO
              Basti fin qui e per ora, e sappiasi, aceo-





                                  SUI CANTI LOMBARDI




                          íl ш, шш ш mm                          м

              Net fascicolo VI del Politécnico di giugno  lo validare chi si è logorato in qiiesle dif-
             1867, leggo una disamina dei Canli siculo-  ficili rieerche, ben comprende ella qnali imn
             lombardi da me pubblicati nel 1857 , la  debbano preséntame qn>;lli di parlatnre i-
             quale non meriterebbe risposta, nè pel mo-  bride , da secoli imbastardile e non cóm
             do adoperato dal critico, nè per ciö che an-  prese da quanti qui siaiiio, se togli coloro,
             nunzia ; ma a riguardo dei Commendatori  i quali in famiglia le adoperano. Nè vi sa-
             Ainari, che la provoco, e Biiosehi che Гас-  rà modo di appararle noi lalini, avvegna-
             colse. mi sono delibéralo dirigere a lei que  chè essi. essendo bilnigui, con noi in sici
             st! pochi e brevi schiarimenli, alei maestro  liano, e fra di loro parlano gli uni albane-
             in cosiffalte uiaterie.             se, gli altri lombardo.
              Come ella conosce , la Sicilia oltre agli  Ad onta di ció, io pi imo e forse ultimo,
             indigeni , alberga albanesi e lombardi. lo  mi affidai a raccoglierne un manipolo, co
             non poteva senza mancare a nie stesso e al  me mostra di lor poesía, e di lor dialed .
             ia verilà del quadro, non dar saggío della  Mi giovii peí siculi-albaoesi di Monsígnnr
             nostra tríplice favella nella Raccolta dei Canti  Giuseppe Crispí e di suo uipote Francesr»
             Popolari di quest* isola. Se i caiiti in puro  Crispí d' Agostillo; peí lombardi «Ii Piaz/i
             dialetlo siciliano preseuiano tanti ostacoli a  de' Signori Trígona ed Accorsio, e finalmen
             spigolarli e chiosarli, ostacoli che puö so-  te per quellí di Sanfralello del Sig Ignaziu
              (i) La presento Epístola fu rifiutata dnl Com.  tn, с quella che sin'oggi non lio svelnto, non potr».*
             Brioschi, e quxlcho cusa di peggiol Perció coinp.ir-  no essore rnaggiori. Лоп seppi ricambiarle eon глпе*
             ve net Giornale La Sicilia nelTiiprile iS64, colri-  slri di fiori: è generosità otlunclero la punta dcilc
             tardo di un anno. Quel Commeudatore presto il  spine. Trovando alqunnto пп;м l'r'pisiola, la essrr-
             Politécnico a ferire, lo negó я sanare. La parte a-  do a ineglio dis»iluppnrc il dillicile argumento. Dopi
             nedottiea di quoft'íncidcntc lariscrbo airawenirr.—.  rii ciô dirbiaro esscr pron'o ad abbrncciar.- i núei
             Ri'eggo intnnto la citata Epístola , per riprndurla  provoc'ttori apparenti e talenti ; ress-oo il periodo
             como comento a* Canti lombardo-sicnli, e In trovo  del risentimento , e se vnoi dello sdegno , il mio
             ostica multo: lo eonfesso, e ne tpmpero Г acredine.  cuoro non ha rughe, nè ruggini.
             1л prOTOcniiom- cogióte, al pubblico, perche stampa-
   122   123   124   125   126   127   128   129   130   131   132