Page 118 - Raccolta amplissima di canti popolari
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SCHIARIMENTI










              COSTANTINO NIGRA




                                 •>-«■«<•












                  i.                  trovar tutti i rlotli dalla mia; awegnachè
                                      le quislioni disaminate sonó per se stesse
    11 primo annunzio alquanto diffuso dei  difficili, la verità incerta, le mentí preoccu-
   nosiri Conti pupolari, da me laboriosamen  paie, e ciascuno ha gíá il suo vaiigelo sto-
   te e eo:i lauto aiiiore e dispendio raccolti,  rico e letterario, al quale il rinunziare gli
   mi vien? da Torino , e sembra foriero di  sembra apoetasía.
   susseguenti disamine, che mi tarda di avere  Tralasciando quanto fu opportuno di svol-
   sott' occhio (1). E perché non estiuii l'Ano-  gere nel 18,"8 sui dubbii promossi dal Ni
   nimo anlore, cioè il Com. Cosían tino Ni  gra, a cui oggi mi lega riverente amicizia,
   era, ch' io non accolga ron Meto animo il  gratitudine ed ammirazione per i suoi me-
   •ft lui anniinzio , e perché , delucidando  rilí politici e profonda sapienza , interten-
   me slesso , gli dia ragione di quelle mie  go oggi il lettore únicamente di ció che è
   eonvinzioni dalle qnali egli discorda , ho  necessario conoscersi sulPargomento in di
   finto la propria repugnanza, e, ricono-  samina.
   çcente alla di lui cortesía, gli rispondo alla
   franca.                                            II.
    Tralasciando gli elogi de' qnali mi è ge
   neroso , gli manifesto non maravigliarmi  E primo chiariseo quanto dissi dell'illu-
   menomamente il di lui dissensu : egli è il  stre Cesare Balbo, il quale asseri che in
   primo, ma non sarà ne solo, né ultimo ,  (ranéese poetarono Federico II e tiitta la
   poiehè mi trovero or con uno, or con un  sua corte siciliana prima che si poetasse
   »itro de' nostri letterati di contraria senten-  e scrivesse in italiano. Non è in Italia chi
   м nelle molliplici disqnisizioni di cui trat-  non veneri Balbo come scritlore accurate ,
   lo nelle annotazioni e nella Prefazione dei  e vieppiù nel Sommario, ove ogni parola de-
   rinti xiciliani, e vi era prepáralo dal pri  ve essere pésala e pregna d'idee, esattissi-
   mo istante nel quale concepii quell' opera.  ma: il carattere di un Sommario si è mas-
   E ció ¿ naturale, e anormale sarebbc stalo,  sima perspicuità, nell'epigmfica concisione.
                                       Quindi ogni vocabolo vale quanto suona, e
                                       li stiramenti, le figure non giovano. II sig.
    (i) П MouJo Lelttrario, N. i, «5 gennnio i858-
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