Page 116 - Raccolta amplissima di canti popolari
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L. VIGO A V. MORTH-LARO                  ИЗ
     Tni confessate il vero ricordando esserc  faltaiiii nella voslra lettera del 7 dicembre
    stain disamato dal 1833 in pot, non solo  1847, quando mi ehiedeste che c' entrava
    da quasi tulti i Socii deli' Accademia, dai  la ragion política in cosa filológica? Ve ne
    eompilatori delle Effemoridi, e polete ag-  ho dato la suluzioue.—l'erciö probo citta-
    gimgere dell'lslilulo d' liicorapgiamenlo.in  dino e nient'airo, iudipendenlissiuio dal
    somma da quanti inlingeano la penna nel  cessalo e dal presente Governo, perché non
    caUmaio , meotre godevate Г affetto meri-  sono ne sar8 arma vénale di nessuno, e
    Шо di alii personaggi. Io conoscea liitto ,  quindi non diletto a chi dalla reltitudine
   e continuai ad esservi vicino, eantai le vo-  fuorvia. Ben védete da ciö essere stato voi
   $tre nozze, collaborai coll' Inzcnga e col  non io nostrn inciampo e martirizzatore.
   Borghi al vostro Giornale , continuai a  Andiamo all' ultima mia colpa, cioè di a-
   c<irleggianiii seco voi , non mai simulando  vervi risposto dopo quatlordici anni. E pri
   con la parola e con la slainpa la mía im-  ma potrei rimbecearvi assolvermi il vostro
   mutata fede política ; nientre ignorai ed  cattivo eseiupio; giacché io stanipai in apri-
   ignoro avervi fatto togliere la  privativa  le 1837, voi mi rispondeste in oltobre 1847,
   dal Governo: altronde non era caso di pri  ed oltrt! che questo è falto, lo confessate voi
   vativa.                             stesso(l) quindi: l'assoluzione plenaria do-
     Giú, le reticenze. ÍNon potendo oltre tol  vrebbe essore per entrainbi. Ma è poi ve
   lerare gli spergiuri e la tirrannide borbóni  ro qtiaiilo asserite? Non mai, e cerlo per
   ca, preparavamo, e in ció ero fra i promo-  difetto ili memoria. Kettitîchiamo le date.
   tori, la riscosea, che poi scoppiö a 12 gen-  A 22 settombre 1817 roi scrivevate avère
   airo 1818, frutto doli" opera concorde dei  risposto al mi ' Kagionamento lessicogra-
   letterati, arbitri della pubblica opinione. I  lico, idest il ribobolu, e che vi sarebbe stato
   Governi si appoggiano alia forza, i dotli  carissiino, son vostre parole, farniene anti-
   alta idea: la viltona nun è mai duhbia: no-  cipatamente leltura; non potermi mandare
   Urn è spesso il presente, Г awen i re non ci  il vostro scritto perché non copiato, e quin
   hHisee giammai. Nellostesso vostro Giornale  di borro e borro único, e che non avreste
   pebblicato dalla Polizia, io chiotto rbiotto  voluto sm,irrire, perché vi costava travagli
   яреа insinuare le polveri e la miccia (la  d'intellelto e di meinoria».—Ecco giustifica-
   f»re scoppiare la mina. Un solo se ne ac-  to il fatale decennio lungo quanlo quello
   corse a cas■>, Antonino Franco, Minislrodi  dell'assedio di Troia.
   Sicilia in Napoli. ne mi denunziö. Gli al-  Stampasle subito nel Lucífero di Napoli
   Iri caimacani leggevano le mie bravate, le  a 3 oltobre 1847 la voslra episiola; appena
   mie astrotioni didasculiche ? Non credo.  io l'ebbiamano, il 30 oltobre, N. 400 del
   К se leggicchiavano, siappagavano dell'ar-  mió Epistolario di quell'anno, vi risposi e-
   tifiziala corleccia.                sponemlovi le mie ragioui, e promettendo-
     Al grand' uopo era necessaria Г unanimi  vene la pubbhcilà quando avrei poluto e-
   té dell' isola con a capo Palenno. Non po  vulgare i Canti pupolari. Difatti nel gen-
   uvant« usare che la palestra letleraria; per-  naro I8.V2 elargai quclla mia lettera, la
   cîô il progetto del Vocabulario da compi  préparai per la slampa, la inserii nei Pro-
   lerai nella capitale con la collaborazinne del-  tcgoniini de'Canii; ma colpa della mala fe
   1 latiera Sicilia, lud' animo costaiiteincnte  de degli cdiiori, non pole veder la luce pri
   retto e puro, non vadea che i grandi in-  ma del 1857. Diinque voi aveste risposta
   teressi nazionali, tremava non si fossero nel  istantanea, il pubblico con l'inevitabile ri-
   piorno della riscossa rinnovati i casi del  tardo di dieci anni, cioè Г islesso tempo di
   18-20; e quindi oltre a molli altri tnezzi a-  quando vi'nne a g.illa Г epístola vostra. Scu-
   doperati a saldare la concordia, a corrispon-  sate, ma io, povero fante, credea i mar-
   dere senza pericolo tutti i Couuini col cen  chesi saldi di memoria, e in aritmética in-
   tro, specolai il lenocinio del Vocabulario. Fu  fallihili come i papi iu divinità.
   nécessita rovesciare la vecchia animiiiistra-  Che ilirvi de'miei enori ai quali associa
   zione accademica e rinnovarla, giovarci del-  te tulti i sapienli del tempo? Nulla. L' Ac
   Г opportuna autorità del Serradifileo , e fu  cadeniia solennemenle e legalmente decise
   fatto. Chi pensava agli individu! ? Chi non  contre di voi; с l'isloria ne ha giudicato
   «га eon noi, non era per la patria. Odio a  senza allendere la nostra morte. Ma quale
   nessuno, perché nato senza cistífellia : al  opinione avete di me, perché contemporá
    contrario, ammi rature del vostro mérito,  neamente deprimermi ed esaltarmi perché
   Ti proposi a nostro collega.        tenermi vostro encomiasta e martirizzato
     Ora richiamate alia mente la di manda  re ? Con quaute bilancie mi pésate ? L'au
     (■) V. Utters precedente del Mortillaro, p. ioS.
           Vteo, Opere — Canti Popolari Sicilian» — Voi. и.
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