Page 50 - Sotto il velame
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notte. Ed egli, cercando la sua via si metteva per questo o quel
           tragetto, e poi se ne ritornava, e poi si cacciava per un altro; e di
           qua, dove forse era il buon cammino, si rivolgeva, come avesse
           incontrato fossi e catene, e per là, dove certo era il folto della sel-
           va, si metteva dietro qualche inganno di via agevole. Ma quand'e-
           ra nel più profondo, ecco che un raggio della luna, che era tonda
           bensì essa, ma selvaggia e aspra era la selva, ecco che un suo ba-
           gliore gli mostrava che s'internava invece di uscire e si perdeva
           invece di salvarsi. E così finalmente verso l'alba si trovò avanti un
           colle illuminato dal sole nascente.
              Quanta paura aveva fatto balzare il suo cuore nella selva! Ora
           la paura s'era quetata un poco. E anelando il cuore fuggiva fuggi-
           va; mentre Dante posava un poco, per riprendere le forze: fuggiva
           il cuore dalla selva e tendeva al colle.
              Così ogni uomo, che ebbe col battesimo il lume del discerni-
           mento, ha bensì in abito la prudenza, ma finchè è adolescente non
           l'ha in atto. Anzi il suo stato d'imprudenza dura spesso oltre l'età
           in cui è perdonabile. La puerizia di anima continua un pezzo dopo
           che cessò la puerizia d'anni. La prudenza, che è in lui in abito,
           mostra bensì di quando in quando qualche raggio, ma tardi si sve-
           la piena e a lui rivela gl'inganni dell'appetito sensitivo. E allora si
           apparecchia a vivere la vera vita dell'uomo.
              Così il genere umano che in Adamo ebbe il lume di grazia per
           il quale l'animo poteva discernere tra ciò che è da fuggire e ciò
           che è da seguire, in lui lo perdè. Brancolò al buio, senza poter
           meritare, finchè questo lume fu riacceso dal Redentore, e allora il
           genere umano uscì dalla selva del peccato originale, in cui non
           era luce di prudenza e perciò libertà di volere.
              Questo il senso, che via via si chiarirà meglio, della selva: sen-
           so allegorico e anagogico. Ed è mirabile considerare, come le ne-
           cessarie imperfezioni in tale figurazione unica di concetto molte-
           plice, siano dal poeta dissimulate e sanate. A chi dicesse che non
           sta il figurare, nel senso allegorico, la notte dei sensi con una not-



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