Page 49 - Sotto il velame
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bene la sua anima sensitiva, la quale allora, come di adolescente,
           aveva bisogno di chi la guidasse e cui obbedisse, cominciò a esse-
           re ingannato dal cuore o appetito. Esso si faceva talora avversario
           della ragione, e vedeva il bene dove non era e non lo vedeva dove
           era. Lo vedeva nella fronte di altri e non lo vedeva più in Beatrice
           salita da carne a spirito. Minor bene preferiva a maggior bene: la
           donna gentile, per un esempio, alla donna gentilissima, Beatrice
           viva e di sì breve uso a Beatrice morta e immortale. Il cuore non
           andava più ver lei, quasi trovasse ostacoli per la sua via: ombra-
           va, come cavallo restio: era vile. E si volgeva ad altri, come atti-
           rato dalla voce e dall'aspetto del bene e di Beatrice. Ma il bene e
           Beatrice non era là, dove il cuore andava. E allora si cominciava
           «dolorosamente a pentere de lo desiderio a cui sì vilmente s'avea
           lasciato possedere». Il dolore era sempre legato all'estremo della
           viltà. E il dolore era suscitato dal pensiero e dal ricordo e dal so-
           gno della vera Beatrice. La viltà nasceva dal desiderare del cuore
           contro la costanza della ragione; cioè contro la prudenza, contro il
           lume di grazia che c'è dato per discernere bene da male, e mag-
           gior bene da minor bene. La prudenza, che in Dante era infusa col
           battesimo, di quando in quando riappariva; ed egli allora si ritor-
           ceva dalla falsa imagine di bene; ma tornava a seguirne altre.
              Quando finalmente piena si rifece la prudenza, egli era nel
           mezzo del cammino di sua vita. Si sentì men vile e s'apparecchiò
           a più non essere.
              Egli era stato, per tutto questo tempo, quasi morto; chè vivere
           è dell'uomo ragione usare; ed egli non usava ragione, perchè, a
           tratti soltanto, vedeva quel lume e ubbidiva a quel consiglio, che
           mostra e dà la prudenza, facendo al cuore discernere ciò che ha da
           fuggire e ciò che ha da cacciare. Or non era più morto. Ora egli
           cominciava a usare ragione. Il cuore fuggiva fuggiva dalla sua
           vita passata, e si avviava a miglior meta.
              Fu come se ingombro di sonno si fosse smarrito in una selva; e
           vi avesse passato chi sa quanto tempo, ma che era quasi una sola



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