Page 430 - Sotto il velame
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I. Confronto tra i correnti nel vestibolo e i sospesi nel limbo. - II. Il
fatto degli angeli neutrali mostra che quelli del vestibolo non usarono
del libero arbitrio; sì che ora devono seguire una insegna, che forse è la
croce, la quale fu in vano per loro. - III. Quelli del limbo peccarono vo -
lontariamente in Adamo; e sono puniti più e meno di quelli del vestibo -
lo, perchè non redenti affatto e perchè quasi involontariamente furono
privi di fede: essi furono senza lume; chè il fuoco che è nel limbo è
lume che è tenebra.
IL PASSAGGIO DELL'ACHERONTE 69-
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I. L'Acheronte non può essere passato dai vivi: dunque Dante, per
passare, muore. E anche dalla selva, che equivale al vestibolo e al lim -
bo, Dante, per uscire, muore. E quelli del vestibolo invocano con dispe -
rate strida la morte. - II. La qual è la seconda morte. Ma della prima
morì Dante, di quella che è detta mistica, e che è il battesimo nella mor -
te del Cristo, e che è rinascimento, e morte alla morte. E Dante, se ri -
nacque, prima era morto. - III. Il lume per trovare il passo l'ha Dante
dalla porta aperta, la quale significa la redenzione dell'uomo e la libertà
del volere. La porta prima della morte del Cristo era serrata. Ella, così
aperta, è rimprovero eterno ai vili, per cui la redenzione fu vana. - IV.
La viltà di Dante muore nel luogo destinato ai vili. Poi passa il fiume
morendo o rinascendo, con una figurazione del battesimo, che può esse-
re il camminar sulle acque e il passaggio del mar rosso. E il più lieve le -
gno è la croce. - V. Dante nel limbo mortifica la morte seconda data dal
peccato originale. Poi muore, nell'inferno, d'altre due morti.
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