Page 431 - Sotto il velame
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I. Dante fuor della selva (che figura il vestibolo e il limbo), riacqui -
           stata la prudenza, trova le tre fiere e «tanto giù cade», ritornando verso
           la selva dell'oscurità e della viltà. - II. Se la selva è il peccato originale,
           le tre fiere sono il peccato attuale, che si esplica in tre disposizioni catti -
           ve, che nell'inferno sono punite nell'ordine in cui si presentano le tre
           fiere, e l'una è più leggera, e le altre due sono simili tra loro, e fanno in -
           giuria; e prima è la violenza e poi la frode, e la violenza ha del leone e
           la frode ha della lupa; e il leone ha una brama sola come la violenza, e
           la lupa tante, come la frode, ed è bestia malvagia e malvagia e ria tanto
           la frode quanto la lupa 1191 . - III. Cicerone è l'autor di Dante nella divi -
           sione della malizia in vis e fraus, e Cicerone raffronta la vis, al leone, e
           la fraus alla volpe, che Dante muta in lupa, per sue buone ragioni  1192 . -
           IV. La lonza è incontinenza, come è dichiarato dal rimedio che val con -
           tro essa, e contro la femmina balba del purgatorio (che è la lonza rove -
           sciata, per così dire). - V. La lonza è l'incontinenza di concupiscibile
           che si muta in incontinenza d'irascibile, e la femmina balba viceversa. -
           VI. La corda gettata a Gerione che cosa significhi; e come confermi che
           la lonza è l'incontinenza. - VII. Perchè Dante non scinse la corda nel
           primo cerchietto o nel terzo? La lupa non è l'avarizia; perchè qual pec -
           cato rappresenterebbero le altre due fiere, più lieve di questo che è un
           mal tenere? È l'avarizia sì, ma come peccato quasi d'ingiustizia e facile
           a tramutarsi in ingiustizia. - VIII. E così la lupa riassume le altre due
           fiere, componendosi di triplice inordinazione, nell'appetito, nel volere e
           nell'intelletto. - IX. È cupidità che si liqua in mal volere. Conclusione
           con accenni alla equivalenza delle tre disposizioni ai sette peccati.




              IL CORTO ANDARE
                  165-178



           1191   Aggiungi in fine, che Gerione, sozza imagine di frode, è detto bestia mal-
              vagia come la lupa.
           1192   A pag. 119, nota 2, continua la nota così: Crudeltà è divisa in due maniere.
              L'una è forza e l'altra è bugia. Forza è come di leone, bugia è come di volpe
              (nel cod. è simia, nel francese è gorpil); l'una e l'altra è pessima cosa e inu-
              mana etc. Il Moralium dogma è nell'ed. Romagnollana del Tesoro tradotto.


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