Page 418 - Sotto il velame
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parola di Dante aveva a lasciare «vital nutrimento» 1176 . L'argo-
           mento, lo stesso; le dottrine, uguali, eccetto che in menomi parti-
           colari; il fine, simile; il mezzo, identico: il volgare «da' letterati e
           da' non letterati inteso» 1177 .
              È dunque il Convivio ciò che nell'ultima carta della Vita Nuo-
           va si promette. C'è solo un divario: il Convivio non è nella forma
           di visione.
              E non essendo una visione, poichè la visione aveva a essere il
           venir di Beatrice a Dante e il ritorno di Dante a Beatrice, così, tut-
           to rimanendo com'era, così Beatrice non incarna nel Convivio l'i-
           dea di sapienza. Dunque Dante ruppe fede alla gentilissima?
           Qualcuno l'ha detto, e in vero Dante aveva dato motivo a dirlo,
           correggendo il fatto della donna gentile che nella Vita Nuova è
           viltà desiderare, e nel Convivio è salute amare. Ma chi non vede
           quanto, in tal correzione, trionfa Beatrice? Dante scrive 1178 : «Dico
           e affermo che la donna di cui io innamorai appresso lo primo
           amore, fu la bellissima e onestissima figlia dello imperadore del-
           l'universo, alla quale Pittagora pose nome Filosofia». Dunque al
           «primo amore» egli protesta d'essere stato fedele; perchè la morta
           gentilissima non avrebbe potuto dolersi di tal rivale, che non era
           donna, ma idea. O donna era, ma qual donna! Tale, sempre, che
           Beatrice stessa amava e che Beatrice stessa era assai lieta che
           Dante l'amasse! Poichè era la sposa dello Spirito; era quella sotto
           la cui insegna gloriava la gentilissima: era «quella reina benedetta
           Maria, lo cui nome fue in grandissima reverenzia ne le parole di
           questa Beatrice beata» 1179 . Chi parlò d'apostasia? Nel Convivio
           Dante è innamorato della sposa e figlia e sorella di Dio. Chi parlò
           d'infedeltà? Nel Convivio Dante vuol cancellare dal suo primo
           amore, dall'amore inestinguibile per la gentilissima, quell'unica
           macchia che di quell'amore aveva narrata nel suo libello giovani-

           1176   Par. XVII 131.
           1177   Conv. I 7.
           1178   Conv. II 16.
           1179   V. N. 28.


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