Page 415 - Sotto il velame
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la loro gentilissima Beatrice». Ciò per «una forte imaginazione»
nella quale a lui «parve vedere questa gloriosa Beatrice con quel-
le vestimenta sanguigne, co le quali apparve prima a li occhi suoi;
e pareagli giovane in simile etade ne la quale egli primieramente
sì la vide» 1169 . L'altra fu «una mirabile visione».
Ma prima di accennare a questa, che non ci dice qual sia, il
Poeta riporta un sonetto, in cui è pure una visione: la seconda 1170 .
Oltre il primo mobile, passa il sospiro del cuore di Dante tirato su
da intelligenza nova messa in lui da amore e dolore. Nell'Empireo
vede una donna, che riceve onore,
e luce sì, che per lo suo splendore
lo peregrino spirito la mira.
E lo spirito tornando parla sottile, e Dante non lo intende; pur in-
tende che parla di Beatrice. Appresso questo sonetto gli apparve
la mirabile visione. Egli dice: «una mirabile visione, ne la quale
io vidi cose, che mi fecero proporre di non dire più di questa be-
nedetta, infino a tanto che io potessi più degnamente trattare di
lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sa verace-
mente. Sì che, se piacere sarà di colui, a cui tutte le cose vivono,
che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dire di lei quello
che mai non fu detto d'alcuna». Orbene ciò che Dante vide in vi-
sione dopo la morte di Beatrice, è presso a poco, non si può dubi-
tare, ciò che racconta d'aver veduto di lei nel suo Poema. In vetta
al santo monte egli la vide, non invero dell'età di nove anni, cioè
«in simile etade ne la quale egli primieramente sì la vide»; ma
pure la vide
vestita di color di fiamma viva.
È il colore di cui era vestita nella prima sua apparizione in vita e
1169 V. N. 39.
1170 V. N. [Sonetto XXV].
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