Page 411 - Sotto il velame
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che codesta sposa e suora e figlia è detta nel Convivio «donna
gentile».
Ora ella è pur Filosofia, cioè «amoroso uso di sapienzia: il
quale massimamente è in Dio, perocchè in lui è somma sapienzia
e sommo amore e sommo atto, che non può essere altrove, se non
in quanto da esso procede» 1160 . Dunque Maria simboleggia nel-
l'Empireo ciò che l'unione di Dante e Beatrice, cioè la filosofia; e
Bernardo ciò che Virgilio in essa unione: lo studio e l'amore, che
è come il servo che a quell'unione conduce. Ma la Vergine Madre
è la Filosofia di Dio, e l'unione di Dante e Beatrice è la Filosofia
degli uomini. La quale pur essendo debole avanti quella di Dio,
non è per altro essenzialmente diversa, poichè da quella deriva 1161 .
Non ha qui luogo la distinzione di teologia e filosofia: filosofia
è termine sintetico. Chè ell'è dunque, amore di sapienza. Ora
scindendo il concetto nelle sue parti componenti, l'amore si rap-
presenta dal Poeta della Visione e dallo imbanditor del Convivio
come insaziato; chè altrimenti sarebbe non amore, ma quiete e
gioia; e la sapienza è nel Convivio raffigurata come nel Poema,
tale quale. Leggiamo. «Nella faccia di costei appaiono cose che
mostrano de' piaceri di Paradiso... ciò appare... negli occhi e nel
riso». Il fatto di Beatrice. «E qui si conviene sapere che gli occhi
della sapienza sono le sue dimostrazioni, colle quali si vede la ve-
rità certissimamente; e il suo riso sono le sue persuasioni, nelle
quali si dimostra la luce interiore della sapienza sotto alcuno vela-
mento: e in queste due si sente quel piacere altissimo di beatitudi-
ne, il quale è massimo bene in Paradiso» 1162 . Il fatto di Beatrice. O
che si è favolato di apostasia?
Ma sì: dicono. «Dico e affermo che la donna di cui io innamo-
rai appresso lo primo amore (di Beatrice) fu la bellissima e one-
stissima figlia dello Imperadore dell'Universo, alla quale Pittago-
1160 ib.
1161 ib. e 13 e passim.
1162 Conv. III 15.
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