Page 407 - Sotto il velame
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vedrà prima Matelda e poi Beatrice, «con ingegno e con arte».
Ebbene, lo studio che è studio e amore, riguarda l'ingegno e l'arte,
Beatrice e Matelda; è l'amor dell'intelletto o ingegno o meglio di
ciò che è adombrato in Beatrice; e lo studio dell'arte: è l'arte e
l'ingegno stesso.
Quale è dunque il nome mistico di Beatrice? È «la speranza
della contemplazione di Dio, speranza che ha certa e dilettevole
intelligenza di verità». Ognuno che è «piamente studioso» l'ama.
Dante invero è guidato a lei da uno «studio che comincia dalla
fede». Ma quel nome è troppo lungo. Vediamo ancora. Ogni «uti-
le servo di Dio, messo sotto la grazia dello sbianchimento de' suoi
peccati cioè l'«utile (non bisogna dimenticare questa parola) fede-
le di Lucia», che altro nella sua conversione (Dante si era strania-
to da Beatrice) meditò, che altro portò nel cuore, di che altro fu
innamorato (quid aliud adamavit), se non «la dottrina di sapien-
za»? La «dottrina di sapienza», dunque; o «la desiderata e sperata
bellissima dilettazione della dottrina», o «la bella e perfetta sa-
pienza», o «la translucida verità,» di cui alcuno s'innamora arden-
temente, o «la luminosa sapienza». «Sapientia», dunque, diciamo.
E così Virgilio sarà studium artis e studium sapientiae: studio del-
l'arte e amor della sapienza. Ma chi ama, è s'intende, Dante: Vir-
gilio è un suo predicato.
Ciò si riscontra perfettamente nel Convivio 1150 . «È uno studio
il quale mena l'uomo all'abito dell'arte e della scienzia». Scienzia
è qui, come vuole il contesto, sapienza 1151 . Infatti «Filosofia è
quando l'anima e la sapienza sono fatte amiche». Diciamo subito
che nè Beatrice nè Virgilio sono di per sè Filosofia; ma che, se
l'uno è studio o amore, e l'altra è sapienza, filosofia risulta dal
tender dell'uno all'altra: dal tendervi nell'anima di Dante. E poi-
chè Virgilio conduce Dante anche a Matelda, anzi prima a questa
che a Beatrice, e Matelda è l'arte, così che cosa risulta dal tendere
1150 Conv. III 12.
1151 Prima dice: «lo studio che suole precedere la generazione dell'amistà».
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