Page 403 - Sotto il velame
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minore (per tempo) si mariti avanti la maggiore. Or primo nella
           retta erudizione dell'uomo è il travaglio di operare le cose giuste,
           seconda la gioia di intendere le cose vere». Bene il veglio solo è
           questo travaglio di operar la giustizia; la donna sola è questa ope-
           razion di giustizia, ma senza più travaglio. Tutti e due operano
           per la purificazione di Dante. Se Matelda lo trae al Lete e lo mena
           all'Eunoè, Catone comanda che gli si ricinga un giunco e gli si
           lavi il viso 1139 . E così, restando pensamento proprio del Poeta
           quello di porre dopo il secondo settennato una Lia veggente, una
           Lia non più laborans, il Poeta avrebbe seguito il Padre nel porre
           dopo il primo settennato, se non Lia di debili occhi, almeno ciò
           che Lia significa nell'interpretazione di lui: la operosa giustizia.
              In vero ella è raffigurata in un vecchio solo, con lunga barba e
           lunghi capelli che tremolano come piume al suo severo parlare.
           La sua faccia è irradiata dalle quattro luci sante, dalle quattro stel-
           le che sono ninfe nella divina foresta, dalle quattro virtù cardina-
           li 1140 . Poichè la giustizia racchiude le altre tre, noi possiamo dire
           che giustizia è il nome mistico del veglio, o meglio, poichè virtù è
           termine comune delle quattro virtù cardinali, diremo che è «vir-
           tus». Egli raffigura quella virtù morale che perfeziona la buona
           volontà, la quale così fa che l'uomo usi bene l'arte sua; raffigura
           quella giustizia che fa retta la volontà, sì da inchinare l'artefice a
           fare opera fedele. Il veglio solo è la virtù, la donna sola è l'arte.
           Certo l'uno alle falde e l'altra sulla cima si rispondono, sebbene
           l'uno sia un vecchio e l'altra una giovane, e l'uno sia austero e l'al-
           tra gioconda. Si rispondono per questa idea comune: la libertà: la
           libertà dell'arbitrio o del volere. L'una è nel luogo dove fu creato
           l'uomo in libertà di volere; donde fu cacciato, dopo la iattura di
           quella; dove ritorna, quando la riacquista, come Virgilio stesso
           proclama. L'altro... All'altro Virgilio stesso dice, di Dante 1141 :

           1139   Purg. I 94 segg.
           1140   Purg. I 37, XXXI 106.
           1141   Purg. I 71 segg. Cfr. de Mon. II 5: «Si aggiunga anche l'ineffabile sacrifi-
              zio del severissimo custode della libertà Marco Catone... il quale per accen-


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