Page 391 - Sotto il velame
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presentano quest'ira e invidia e superbia, e che hanno un Gorgon
           che dà la disperazione e non fa più tornar su; ed è una guerra che
           si combatte con l'armi stesse che l'altra: con la temperanza e la
           fortezza e la giustizia e la prudenza; ossia con le virtù morali, os-
           sia bonis moribus. Ma la guerra non è più nella deserta piaggia.
           Dante con la sua guida s'è inabissato, è morto. E quando risorge,
           sempre con la sua guida, ascende e ascende, sempre con quelle
           armi purificando ogni traccia di male; e giunge così bonis mori-
           bus, giunge là dove aspira. Chi lo guida e incuora e sostiene e
           reca in braccio e, insomma, l'accompagna, è lo studio, salvo che
           una volta al cantore si sostituisce l'eroe, e un'altra, al dolce padre
           la dolce madre.
              Virgilio è dunque lo studio che «con la bontà de' costumi si
           sforza di giungere là dove aspira».
              E «comincia dalla fede». Dante dubita di lui. Avanti il pericolo
           imminente della lupa, sì, gli si affida. Sa la virtù sua. Lo conosce,
           lo ama. Per fuggire quel male e peggio, acconsente a seguirlo. Si
           muove Virgilio, e Dante gli tien dietro. Ma viene la sera. Nel si-
           lenzio delle cose, il nuovo pellegrino si abbandona del venire. E
           quell'ombra, per far che l'uomo si solva dalla sua tema, gli dice
           che è mandato da Beatrice. Non basta: gli dice che Beatrice fu
           mossa da Lucia. Non basta: gli dice che Lucia fu mandata da Ma-
           ria, della quale egli non pronunzia il nome, come non pronunzia
           quello del Possente figliuol di lei. Quando sa che Virgilio viene
           per parte di tre donne benedette della corte del cielo, allora Dante
           si sente tornare il buon ardire nel cuore, e gli dice: Tu duca, tu si-
           gnore, tu maestro! È questo invero studio non improbandum, per-
           chè comincia dalla fede. Nè ciò basta. Per restringerci al poco ed
           essenziale, il lettore ricordi che quando l'ombra e l'uomo sono nel
           limbo, tra gli spiriti magni, in mezzo alle scuole poetiche e filoso-
           fiche dell'antichità pagana o non credente, là dove lo studio per
           un'anima pia è più pericoloso, l'uomo cristiano si volge all'ombra





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