Page 396 - Sotto il velame
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come Rachele, sebbene non così intensamente e assiduamente.
Non siede tutto giorno. Coglie fiori, movendo le mani, per ador-
narsi e poi piacersi allo specchio. E il medesimo fa Matelda, e
canta, come l'altra; ed ha non gli occhi debili dell'antica Lia, ma
occhi belli qual Rachele o quasi 1114 .
non credo che splendesse tanto lume
sotto le ciglia a Venere trafitta
dal figlio...
È sì, dunque, la vita attiva, perchè muove le belle mani; ma non è
la fatica. Ella canta ed ella ricorda un salmo che dice delecta-
sti 1115 ; che dice: «Esulterò nelle opere delle tue mani». È un lavo-
ro dunque ch'ella fa, ma a somiglianza di quello che fa Dio, che
di ogni operazione sua si diletta vedendo che ella è bene e assai
bene 1116 . Matelda segue, quanto può, come il discente fa il mae-
stro, l'arte dell'onnipotente artefice. Matelda è la figlia della natu-
ra, è l'arte nipote a Dio 1117 .
La bella Donna è invero nel Paradiso terrestre dove fu inno-
cente l'umana radice 1118 .
Lo sommo Ben, che solo esso a sè piace,
fece l'uom buono e a bene, e questo loco
diede per arra a lui d'eterna pace 1119 .
Fece l'uom buono, cioè a sua somiglianza; lo fece a bene, cioè,
«lo prese e lo pose nel paradiso della delizia, perchè operasse...».
Matelda non si è straniata da Dio, ed è perciò a sua somiglianza.
1114 Purg. XXVIII 63 segg.
1115 Ps. XCII 5.
1116 Gen. I.
1117 Inf. XI 99 segg.
1118 Purg. XXVIII 142.
1119 ib. 91 segg.
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