Page 387 - Sotto il velame
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cia è mite e dolce, sia che la vogliamo nemica di tutti i crudeli, sia
che nemica d'ogni crudeltà. Orbene la Grazia, secondo il medesi-
mo maestro e autore, è la manna, è benedizione di dolcezza 1092
«per la quale avviene in noi che ci diletti e che desideriamo, ossia
amiamo, ciò che ci comanda»; la Grazia «è significata con le pa-
role latte e miele; chè la è dolce e nutriente» 1093 , è significata dalla
copia di latte 1094 , poichè «emana dall'abbondanza dei visceri ma-
terni e con dilettevole misericordia è infusa gratis ai pargoli» 1095 :
della quale imagine materna è traccia in Dante che trasportato in
sogno dall'aquila, si raffigura, quando è desto, in Achille,
quando la madre da Chiron a Sciro
trafugò lui dormendo in le sue braccia,
che è proprio l'atteggiamento di Lucia che tolse Dante e lo posò,
come mamma la sua creatura, il suo lattante. E tralascio molte al-
tre cose sul potere illuminante della Grazia e sulla sua dolcezza,
perchè quel che basta, basta. Io non voglio, almen qui, dissertare
sulle idee di Dante e dei dottori e dei padri: voglio riconoscere
quali sono codeste idee.
È dunque nemica di ciascun crudele, perchè è manna e miele e
latte. Inoltre è tale che nessun duro cuore la respinge, e toglie
ogni durezza di cuore, toglie il cuor lapideo, cioè la volontà più
dura e ostinata contro Dio 1096 .
Ed ora c'è egli bisogno di dichiarare che Lucia è anche gratum
faciens e gratis data? Ammiriamo! Dante è il primo poeta, nel
mondo, dopo quei primigenii che non hanno nome, dopo quei
nuovi della terra e del sole e delle stelle e degli alberi e degli ani-
mali, che agli altri scopersero queste cose belle, significandole
1092 Aur. Aug. 13 vol. 552 d.
1093 id. 7 vol. 133 d.
1094 id. ib. 161 c.
1095 id. 5 vol. 898 c.
1096 Aur. Aug. 13 vol. 992 c.
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