Page 382 - Sotto il velame
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Ma anche a Rachele, dapprima sterile (perchè chi contempla
           virtù e divinità eterna di Dio vuol essere lontano da ogni opera-
           zione), vuol partorire. Perchè? «Perchè vuol insegnare ciò che
           sa». Ed è gelosa di Lia. Perchè? «Perchè si duole che gli uomini
           corrano a quella virtù, per la quale si provveda a loro infermità e
           necessità, piuttosto che a quelle donde imparino alcunchè di cele-
           ste e immutabile».
              Nel principio Rachele dà a suo marito l'ancella Baia, che s'in-
           terpreta inveterata, per aver figli almen di quella. E ciò vuol dire
           che la dottrina di sapienza si adatta a insinuare i suoi profondi in-
           segnamenti per mezzo di imagini e similitudini corporee. Che
           «dalla vecchia vita dedita ai sensi carnali si sollevano imagini an-
           che quando si ascolta parlare della spirituale e immutabile sostan-
           za della divinità».
              E pure Rachele partorisce anch'ella, ma appena. Chè rarissimo
           è che una verità, quale, per esempio «Nel principio era il Verbo e
           il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo», si comprenda pur in
           parte a dovere, senza il fantasma del pensiero carnale.
              E anche Lia ha un'ancella, Zelfa, che s'interpreta os hians, e si-
           gnifica la predicazione buona a parole, se non a fatti. E Lia ottie-
           ne, con un dono di pomi di mandragora, per sè una notte maritale
           di Rachele. E ciò significa che gli uomini nati per la vita attiva, se
           anche si sono dati alla contemplativa, devono per l'utilità comune
           prendersi l'esperienza delle tentazioni e il peso delle cure; «che
           alla dottrina stessa di sapienza, cui si dedicarono, non si dia biasi-
           mo e mala voce».
              Questa la fonte. Così una sottil vena d'acqua tra roccie aspre,
           facendosi via tra sassi, diventa a mano a mano, coi botri e coi ru-
           scelli e coi fiumi che di qua e di là scendono ad alimentarla, la
           grande fiumana imperiale che irriga la pianura e regge le navi e
           scorre per lungo tratto, distinta di dolcezza, nel mare infinito 1079 .


           1079   Si vedrà perchè ho riferito brevemente le ultime circostanze che non sem-
              brano far troppo al nostro proposito.


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