Page 377 - Sotto il velame
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tima, cioè la mondizia del cuore, perchè, questa, interpretata
           come purità dell'occhio interno, dispone immediatamente alla sa-
           pienza e alla visione. In vero Beatrice è di là con occhi di Rache-
           le, dove si prepara una visione mirifica di passato e d'avvenire. E
           abbiamo veduto che nella discesa al centro della terra il viatore è
           riuscito a metter sotto Lucifero tricipite; cioè la malizia di cui in-
           giuria è il fine, cioè l'ingiustizia con la sua possa malefica, col
           malefico volere, col malefico intelletto: sì che egli, con penosa
           azione e passione, ha ottenuta la giustizia e la pazienza della fati-
           ca per la giustizia. Vero è che non l'ha ottenuta con l'esercizio
           propriamente dei sette precetti di giustizia, che sono gli ultimi
           sette dei comandamenti di Dio, ma (in ciò migliorando il suo te-
           sto) con l'esercizio di tutti; non di quelli soltanto di giustizia pro-
           priamente detta, ma di quelli ancora che appartengono a quella
           spezial giustizia che si chiama pietas e religio 1069 : non della sola
           umanità, come ha Cicerone, ma della pietà. Di più ha letto nella
           sua Etica che l'uomo non erra soltanto per male che faccia al
           prossimo, ma per male ancora che faccia a sè, abusando della sua
           possa appetitiva, non frenando o non ispronando i sensi, non
           avendo, insomma, continenza. E così ha aggiunto l'incontinenza
           all'ingiustizia. Ma con tutto ciò (e qui potrei gridare molto alto),
           ma con tutto ciò, enumerando tra lui e il suo maestro, i vari pec-
           cati che di queste disposizioni cattive derivano, sette ne trovano,
           sette ne dicono, sette ne fissano. Chi vorrà rimanere in dubbio che
           il numero settenario non sia di necessità, data l'essenza del mito,
           per così dire, che presiede al Poema? Giacobbe giunge a Lia dopo
           sette anni, cercando Rachele; giunge a Rachele dopo altri sette
           anni, pattuiti se non compiuti: Dante giunge a Lia e a Rachele
           dopo sette esercitazioni di giustizia, e sette purificazioni e beatitu-
           dini.
              Dante ha certo mutato nell'interpretazione mistica di S. Agosti-
           no. Possiamo anzi dubitare che abbia egli attinto direttamente a

           1069   Vedi perciò la Minerva Oscura.


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