Page 381 - Sotto il velame
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E a quel detto equivale quest'altro: se non crederete, non inten-
           derete; sì che si mostra che la giustizia pertiene a fede e l'intende-
           re a sapienza. «In coloro che ardono di grande amore per la trans-
           lucida verità, non è da biasimare lo studio (studium) ma è da rivo-
           care all'ordine, sì che dalla fede cominci e coi buoni costumi si
           sforzi di pervenire là dove è avviato» 1076 . In eo quod versatur (al.
           quod adversatur) è virtù laboriosa; in ciò a cui tende, è «luminosa
           sapienza». Che c'è bisogno di credere ciò che non si vede palese?
           può dire alcuno. Mostrami il principio delle cose. Desiderio natu-
           rale quanto ardente; ma si deve rispondere: Prima Lia va a nozze,
           e poi Rachele 1077 . Godeste ardore (sempre quello studium) valga a
           ciò, che non si ricusi l'ordine, ma piuttosto si tolleri. Se no, non si
           arriva a ciò che si ama con tanto ardore. «Una volta arrivati, ecco
           che si avrà in questo secolo, non solo avvenente intelligenza, ma
           anche laboriosa giustizia».
              Pertanto due sono le mogli di Giacobbe libere: ambedue sono
           le figlie della «remission dei peccati», cioè dell'imbianchimento,
           cioè di Laban. Una è amata, l'altra è tollerata. Ma quella che è tol-
           lerata, è fecondata prima e più, in modo che, se non per sè, alme-
           no è amata per i figli. E i figli della giustizia o dei giusti sono
           quelli che i giusti, predicando il Vangelo tra molte tentazioni e tri-
           bolazioni, generano per il regno di Dio. Poichè c'è un discorso di
           fede, con cui si predica la crocifission del Cristo e tutto ciò che
           della sua umanità si comprende più facilmente e non turba i pur
           deboli occhi di Lia 1078 .
           1076   Ricordiamoci di Virgilio che è mandato da Beatrice, anzi dalle tre donne
              benedette. Ricordiamoci che Dante è rassicurato sol quando sa questo.
           1077   Si metta a raffronto, per esempio, il discorso di Virgilio a Dante sull'amo-
              re, e quelle parole (Purg. XVIII 46): Quanto ragion qui vede, dirti poss'io:
              da indi in là t'aspetta pure a Beatrice.
           1078   Ecco la vita attiva che partecipa della contemplativa; ecco Lia che si spec-
              chia anch'essa, pur meno che Rachele; ecco Matelda dagli occhi luminosi,
              pur meno che quelli di Beatrice; ecco la predicazione di Dante (cfr. in un
              luogo solenne la menzione del crocifisso: Purg. VI 118), predicazione che
              noi diremmo civile, mezza tra la vita attiva e la contemplativa.


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