Page 357 - Sotto il velame
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sapienza. E così il soldato di Cristo, narrato dal contemplante di
           Chiaravalle, è liberato dal timore e giunge alla sapienza. Ma pri-
           ma che il viaggio cominci Dante parla con Virgilio sul viaggio da
           farsi. Dante teme. La sua anima è offesa da viltà 1018 . Per solverlo
           da questa tema, Virgilio narra da chi sia mandato. Così Dante ap-
           prende   «la   pietà»,   non   del   padre,   ma   di   Beatrice   «che   lo
           richiama». E invero il suo animo esacerbato dal timore si risto-
           ra 1019 . «O pietosa colei che mi soccorse»: esclama, e si dispone al
           venire. Egli sa donde viene Virgilio, e dove esso ha da andare: il
           timore più non lo frange: la sua virtù stanca si solleva: la fortezza
           lo ha confortato a compiere il suo ritorno. E ubbidirà: non dichi-
           nerà dal «ducato» dell'obbedienza 1020 :


                              Or va, che un sol volere è d'ambedue:
                              tu duca, tu signore, tu maestro.


           Come Virgilio ubbidì a Beatrice 1021 , Dante ubbidirà a Virgilio. E
           già da sè comincia a intendere «quale è la volontà del Signore
           buona, piacente e perfetta», chè il consiglio gli ha disposto il cuo-
           re, ed esso è «tornato nel primo proposto»: proposito suo   1022 .
           Dunque fa mostra anche del dono dell'intelletto, secondo che è in-
           terpretato dal mistico. E così in questo ragionamento è come
           l'ombra e come l'eco dei doni dello Spirito; chè non manca certo
           la sapienza, la quale riassume tutti gli altri spiriti, come si trova
           con gli altri ospiti intorno al soldato di Cristo. Chè codesta sa-
           pienza è la meta del primo viaggio, è la sosta avanti di arrivare
           alla città di David, è quella che vi conduce, è quella che porge
           «vere parole». Al che, per ora, persuade quel domandar di Virgi-
           lio e quel risponder di Beatrice, su ciò ch'ella non teme del fuoco.


           1018   Inf. II 45 segg.
           1019   ib. 130 seg.
           1020   ib. 139 seg.
           1021   Inf. II 80 e 134.
           1022   ib. 136 segg.


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